Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma non si potranno mai cancellare i ricordi. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare proprio un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.
In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo, fino ad arrivare alla nascita del Club Calcio Catania. Andiamo avanti con il 30/o appuntamento della nostra rubrica, giungendo all’annata 1962-63 (fonte Tutto il Catania minuto per minuto).
Confermati Ignazio Marcoccio al vertice come commissario e Carmelo Di Bella in panchina. Dall’Inter arrivano rinforzi: il difensore Remo Bicchierai ed in prestito il ventenne centravanti-ala Bruno Petroni. Dalla Fiorentina per 70 milioni di lire, ecco l’interno veneziano Luigi Milan, dalla Sampdoria l’ala bresciana Remo Vigni. L’unica cessione estiva “di grido” è quella dell’ala Castellazzi al Livorno.
Al termine delle trattative di calciomercato Marcoccio è raggiante, anche il capitano Mario Corti intervistato nel suo ristorante a piazza Trento si dice convinto del buon lavoro dei dirigenti nel costruire il nuovo Catania che si approccia a disputare la terza stagione consecutiva in Serie A, quarta nella storia del club.
Gli etnei concluderanno il torneo all’undicesimo posto con 30 punti, tre sopra la zona retrocessione. Decisivo l’1-0 inflitto al Milan (gol di Petroni, rivelazione rossazzurra) che dà la matematica certezza della permanenza in A alla penultima giornata. Fiore all’occhiello della stagione la vittoria a Torino contro la Juventus (0-1 rete di Milan), vendicando il pesante 1-5 dell’andata (Juve che si piazzerà seconda dietro all’Inter scudettata).
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