L’ormai ex allenatore del Catania Femminile Giuseppe Scuto, ospite di ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’ a Globus Television, torna sulla scomparsa del Calcio Catania SpA e le conseguenze che questo ha determinato in sede di calcio femminile e di settore giovanile. Queste le parole più significative evidenziate:
“Ci eravamo qualificati per la finale under 15 regionale, avremmo dovuto giocare contro il Palermo, poi siamo stati sostituiti dagli amici della JSL Brolo e il Palermo si è confermato campione regionale, approdando alle finali nazionali. Il nostro era un gruppo di ragazzine terribili. Abbiamo preso tante batoste vista la giovane età complessiva, ma il gruppo stava crescendo abbastanza in fretta. Avremmo raggiunto la salvezza, il lavoro che avevamo iniziato alla fine avrebbe pagato. Peccato che non siamo riusciti a completare la stagione, vale per noi come il Calcio Catania maschile ed i ragazzi delle giovanili. Abbiamo perso tutti”.
“Tanto lavoro è stato buttato via ma ci siamo rimboccati le maniche con stage e allenamenti, andando avanti almeno fino a metà giugno grazie anche all’intervento del Dottor Morosoli che ha dato un contributo importante in questo senso. Parlo di lavoro buttato via anche con riferimento al settore giovanile del Catania ed alla prima squadra, che stava facendo bene con il Direttore Pellegrino e mister Baldini, e avrebbe continuato così ai playoff. I ragazzi sono andati a ruba come le ragazze, molti si sono sistemati, altri sono in cerca di sistemazione lontano da casa. Avrebbero potuto fare tanto bene qui a Catania. Speriamo che ci sia un futuro per loro, perchè lo sport aiuta a crescere e ad evitare brutte strade. Per ricostruire tutto ci vorranno parecchi anni purtroppo. Eravamo parte integrante del Calcio Catania SpA”.
“Il calcio femminile sta cambiando. Sono gli ultimi due anni in cui una squadra maschile può comprare il titolo di una squadra femminile. C’è movimento nel mercato, i costi aumentano e il divario con le squadre del Sud sarà sempre più ampio continuando così. E’ un problema di organizzazione. Sono stato per una settimana ospite dell’Hellas Verona con tante ragazze in prova, abbiamo visto un’organizzazione importante con un maggiore seguito di sponsor, hanno molti più fondi, noi invece al Sud mettiamo passione e cuore ma molte volte questo non basta”.
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