Bandi deserti fino ad arrivare all’unico interessamento avanzato da Benedetto Mancini, con il risultato che conosciamo. Adesso si attende di conoscere la categoria di ripartenza del Catania, sempre che venga costituita una nuova società. Decisamente non un momento felice per i tifosi e la città. Ne ha parlato il Dott. Santino Mirabella, Giudice del Tribunale di Catania, nel corso della trasmissione televisiva ‘Corner’, su Telecolor. Ecco quanto evidenziato:
“Non so perchè siamo diventati così poco appetibili. Catania ormai fa rima con problemi, debiti e situazioni difficili. Questo potrebbe anche scoraggiare degli investitori, ma non è che nel resto dell’Italia ci sia il Paese delle Meraviglie. Difficile immaginare perchè una squadra con la storia ed il blasone del Catania, che ha riempito le cronache di cose meravigliose, svenduta letteralmente non ha trovato nessun interlocutore. Pensavamo che qualcuno ci fosse, poi Mancini è stato l’unico a presentarsi ma evitiamo di prendere l’argomento perchè diremmo qualcosa di spiacevole. E’ fuori dal mondo che malgrado il titolo sportivo svenduto con tutto il parco giocatori, settore giovanile e bacino d’utenza non si siano trovati acquirenti. Adesso si dice che in Serie D saremmo più appetibili perchè costiamo ancora meno. E’ una stupidaggine perchè i soldi che ci vorranno per risalire potevano essere impiegati in tutt’altra maniera ripartendo dalla C. Qualcosa non quadra. E la delusione dei tifosi porta a guardare con sospetto tutto. Ma quando si perde un amore è inutile piangere all’infinito, per riconquistarlo dobbiamo rimboccarci le maniche. Smuovendo le coscienze ma soprattutto il cuore. Perchè il cuore c’è, dobbiamo farlo battere ancora”.
“Sono finiti i periodi storici dei presidenti appassionati, ora ci sono semplici imprenditori. Siamo legati al calcio di una volta credendo che la ricchezza di una squadra siano i tifosi, ma loro sono la ricchezza emotiva di una squadra e non ciò su cui punta l’imprenditore. Un imprenditore che viene qua ha bisogno di avere la garanzia d’investire sull’indotto e tutto ciò che gli compete. Garanzie anche da parte istituzionale, ad esempio la gestione dello stadio e la possibilità di investire con determinati bonus. Tuttavia siamo in deficit di amministrazione comunale con il Sindaco sospeso, in un momento così disagiato per la città anche per questo forse ci sono difficoltà ad attirare investitori. Non siamo riusciti a vendere la nostra immagine in un’ottica positiva, vendendo invece solo un’immagine fallimentare dal punto di vista giuridico e sociale. Catania è una piazza che fa innamorare ma anche innervosire perchè abbiamo la maledetta abitudine di lamentarci degli orpelli e di non guardare mai le cose sostanziali nel loro aspetto principale. Sembra una specie di malanno atavico per cui non vi sia un vaccino”.
“Serie D? Se si ripartisse dalla D occorre qualcuno che la conosca a memoria. Non dobbiamo puntare su tantissimi cavalli di ritorno com’è stato con Lo Monaco. Eravamo affezionati ma abbiamo perso nella nostra memoria il loro valore anche romantico di vecchie glorie. Non potevano più dare tanto in Serie C. Figuriamoci in D. Un giocatore a fine carriera non ha stimoli in D, gioca per divertimento o per arrotondare una futura pensione, non ha quello stimolo per emergere. Devi avere invece calciatori all’altezza della categoria. In D devi vincere con i migliori giocatori della quarta serie. Vengono anche a piedi i calciatori a Catania, a mio avviso si dovrebbe puntare su gente che deve emergere, conosce la categoria e verrebbe di corsa, non perchè non ha trovato di meglio”.
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