Intervenuto attraverso i canali di Radiamo Web, al difensore del Modena Tommaso Silvestri viene chiesta qualche riflessione su quanto successo a Catania e l’esperienza vissuta in maglia rossazzurra. Ecco quanto evidenziato:
“L’ultimo anno a Catania ero il capitano, essere capitano di una squadra dal passato recente così importante ti riempie di responsabilità sia dentro che fuori. Ovunque tu vada rappresenti una città e tifoseria, io ho sempre curato ogni singolo dettaglio e se sono ben ricordato nelle mie esperienze vuol dire che ho dato tutto. Mi piace non avere rimpianti quando concludo l’avvenura in una squadra, sapendo di avere fatto tutto il possibile per provare a raggiungere l’obiettivo”.
“L’esclusione del Catania mi ha fatto doppiamente male, molti dei miei amici erano in campo ogni domenica e per quello che avevano dimostrato durante il campionato sembrava giusto concedergli il finale di stagione, che poi gli è stato negato. Catania paga una gestione societaria sbagliata negli ultimi anni. A Catania è mancata una proprietà come quella del Modena che non ha mai fatto il passo più lungo della gamba, volando basso ed in silenzio, facendo parlare il campo e lavorando sempre con umiltà. A Catania non c’era gente all’altezza della piazza probabilmente, trovare un colpevole in una situazione come questa non è giusto e non è facile. Alla fine però rimane sempre la vittima, cioè il tifoso. Oltre ai miei ex compagni. Adesso le cose non saranno facili perchè si deve andare a vincere un campionato – come sembra – di Serie D ma serve programmazione, gente che di calcio ne capisca, fortuna. Una piazza come Catania mi auguro ritorni tra i professionisti nel più breve tempo possibile perchè il calore che ti dà Catania neanche certe piazze di A lo trasmettono“.
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