ESCLUSIVA – Monaco: “E’ stato come perdere un familiare. Arabi? Catania avrebbe bisogno di qualcosa di simile. Gaucci? Ama questa maglia e città”

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Gennaro Monaco

Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com l’ex difensore catanese d’adozione Gennaro Monaco ha rilasciato alcune dichiarazioni incentrate sulla sparizione del Catania Calcio e sul futuro dei colori rossazzurri:

Gennaro, a distanza di circa un mese da quel fatidico 9 Aprile sei riuscito un po’ a metabolizzare la scomparsa del Calcio Catania?
Metabolizzare tutto questo è molto difficile perché per me è stato come aver perso un familiare. Ci vorrà ancora tanto tempo per mitigare il dolore perché quando tieni veramente a qualcosa, la vivi profondamente diventando quasi un tutt’uno con la tifoseria, nel momento in cui te la portano via è come se ti togliessero una parte importante della tua famiglia. Per me e per tutti i catanesi il Catania è stato questo: una famiglia.

Chi ritieni abbia le maggiori responsabilità per la fine di 75 anni di storia sportiva e com’è stato possibile passare dai fasti della Serie A al fallimento societario?
Domanda da un milione di dollari. Le problematiche sono state davvero molteplici e si ripercuotono da tanti anni. Probabilmente tutto è partito dalla vicenda dei “Treni del Gol” e dalle gestioni del presidente Pulvirenti e dell’amministratore Pablo Cosentino, dove sono iniziate a susseguirsi tante vicissitudini che magari sono state tenute all’oscuro della tifoseria. È stato davvero qualcosa di inverosimile ed inimmaginabile ciò che purtroppo è accaduto, però adesso bisognerà ripartire come questa città e questo popolo hanno sempre fatto. Dall’Eccellenza alla Serie A è stato questo il percorso che ha vissuto il vecchio Catania con il presidente Massimino, con Gaucci, che lo traghettò fino in Serie B, e poi con lo stesso Pulvirenti. Mi auguro che il medesimo cammino possa essere ripercorso dal nuovo Catania ripartendo però, stavolta, dalla D.

A tal proposito, cosa servirebbe per ritornare subito tra i professionisti?
Servirebbe sicuramente l’entusiasmo di qualche imprenditore-tifoso che ami visceralmente Catania mettendo a completa disposizione della squadra le proprie risorse umane e caratteriali. Questa piazza deve essere vissuta quotidianamente e non soltanto durante le due ore sul campo da gioco. Catania ha bisogno che la squadra di calcio diventi un tutt’uno con la tifoseria. Questo legame è sempre stato ed è il vero punto di forza di questa città e così dovrà essere anche in futuro se si vorrà ritornare nei palcoscenici dove il club merita di stare. Se questi presupposti verranno rispettati allora si ricomincerà alla grande. Io comunque sono fermamente convinto che dopo tanti anni bui si possa ripartire con grande slancio ed entusiasmo come d’altronde hanno fatto anche altre piazze importanti, vedi Palermo e Bari.

Perché nessun imprenditore serio ha avuto interesse nel salvare il titolo sportivo?
Nonostante la presenza di Torre del Grifo, probabilmente i tanti, troppi debiti, oltre 50 milioni, hanno fatto allontanare un po’ tutti. A mio avviso erano davvero tanti gli investimenti che si sarebbero dovuti fare per riequilibrare le casse della società ed anche un imprenditore con la volontà concreta di entrare in società alla fine non se l’è sentita ed ha desistito.

Il Palermo potrebbe essere la prima società italiana acquistata da un fondo arabo. Credi che anche il Catania possa essere rilevato da un imprenditore o gruppo molto importante?
Lo credo fortemente. Catania ha bisogno di qualcosa di simile in grado di accendere entusiasmo e gioia nella tifoseria. Una notizia del genere secondo me sarebbe la miccia giusta per riportare allo stadio 10/20 mila persone. Chissà che qualche imprenditore italiano non possa inserire qualche cordata magari degli Emirati, del Qatar o anche da Malta, dove comunque sono presenti parecchi imprenditori importanti, nel tentativo di rilevare il Catania.

Considerando il rapporto costi/benefici, ritieni che la nuova proprietà debba puntare sin da subito su Torre del Grifo?
Puntare sul centro sportivo sarebbe sicuramente molto importante perché il Village ha un grande valore, sebbene alla fine debbano essere valutati molto attentamente tutti gli ostacoli, i cavilli e gli aspetti burocratici che ci sono. In primo luogo però sarà fondamentale che la nuova società realizzi una squadra fortissima degna ed all’altezza di questa città e della sua gente.

Tra le tante voci riguardanti i possibili acquirenti del nuovo sodalizio rossazzurro, spesso è circolato il nome di Gaucci. Credi che possa essere lui l’uomo giusto per guidare la rinascita?
Io sono stato l’unico calciatore ad aver avuto la gioia, la fortuna e l’opportunità di vivere sia la gestione Massimino che quella di Gaucci e posso dire che entrambe le famiglie sono state davvero qualcosa di fantastico sia per me che per il Catania. Parlando di Gaucci è normale che il mio cuore si riempia di gioia ed una sua riproposizione sarebbe davvero qualcosa di stupendo. La passione e l’amore nei confronti di questa città lui ce l’ha sempre avuta, pertanto non potrei che essere felice di un ritorno di Gaucci alle falde dell’Etna.

Si ringrazia Gennaro Monaco per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per l’intervista.

 

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