Ci sono date ed annate sportive che, nel bene o nel male, rimangono indelebilmente scolpite nella memoria storica di società e tifosi. Purtroppo per Catania, la stagione ‘2021/22 ha rappresentato il punto più basso mai raggiunto in 75 anni di storia rossazzurra, addirittura molto peggio rispetto al 1993, dove, pur materializzandosi un vero e proprio abuso di potere da parte della Federazione, ancora persistevano sia una società sportiva che una presidenza appassionata ai colori rossazzurri.
Che l’annata calcistica fosse cominciata nel peggiore dei modi lo si era intuito già all’atto dell’iscrizione al campionato con la richiesta di aiuto pronunciata alla tifoseria, la quale ha racimolato circa 150.000€ in pochissimi giorni. Campanello d’allarme evidente ma, in un modo o nell’altro, con la complicità della Covisoc e di norme federali non così rigide, il Catania è riuscito ad iscriversi in Serie C. Successivamente il mancato rispetto delle prime date di scadenza dei pagamenti federali ha gettato nuove ombre sulla gestione SIGI, con false promesse ed una totale confusione nella gestione economico-amministrativa. Fino ad arrivare alla mancata ricapitalizzazione da parte dei soci, per una cifra pari a circa 2 milioni di euro, che ha costretto il tribunale etneo a decretare ufficialmente il fallimento del Calcio Catania S.p.A. a causa del perdurare dello stato d’insolvenza. La speranza di salvare almeno il titolo sportivo attraverso lo strumento giuridico dell’esercizio provvisorio si è spenta il 9 aprile con la revoca dello stesso e la FIGC che ha sancito l’estromissione dal campionato e la radiazione definitiva del Calcio Catania 1946.
Pagina nera, nerissima per il calcio citttadino che, però, deve ripartire. Adesso, nel tentativo di imbastire un nuovo titolo sportivo rappresentativo della città etnea, ecco materializzarsi altri malintesi, stavolta tra il Comune e la Federazione. Inizialmente, stando anche alle dichiarazioni rilasciate dall’amministrazione comunale, il presidente federale Gravina aveva lasciato intendere come il 18 Maggio si sarebbe discussa la richiesta avanzata dal comune di iscrivere, anche in soprannumero, la nuova squadra calcistica rossazzurra in Serie D. Negli ultimi giorni però è stato precisato come la decisione non verrà promulgata prima della fine dell’annata calcistica in corso (30 Giugno), e che comunque non avverrà senza che il Comune abbia già identificato ed accreditato un soggetto o gruppo imprenditoriale che rappresenti la nuova società, la quale a sua volta dovrà registrarsi in federazione, ottenere la concessione dello stadio, redigere un business plan pluriennale e solo successivamente richiedere alla FIGC il responso ufficiale sulla categoria di appartenenza.
La palla passa all’amministrazione comunale, chiamata a farsi trovare pronta pubblicando entro la fine del mese il bando volto a valutare le possibili manifestazioni d’interesse ed identificando, nel più breve tempo possibile, il soggetto che più di tutti garantirebbe sicurezza, stabilità, ambizione e, soprattutto, progettualità. Catania può e deve tornare a risplendere sfruttando, come volano e spinta ulteriore per la propria rinascita non solo sportiva, la creazione del nuovo sodalizio calcistico cittadino.
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