Il Comune di Catania ha pubblicato l’avviso legato alla manifestazione d’interesse destinata a chi fosse intenzionato a presentare un progetto per far ripartire il calcio nella città alle pendici dell’Etna e di conseguenza per iscrivere una squadra rossazzurra al prossimo campionato di Serie D. Sfogliando il documento emergono le prime analisi relativamente ai requisiti richiesti dal Comune a questa ipotetica nuova realtà. Il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi avrà il compito di esaminare le proposte e infine dovrà scegliere quella migliore. Ma secondo quali parametri?
L’attuale cornice politica catanese ha destato qualche preoccupazione, soprattutto relativamente alle questioni legate alla attuale sospensione del sindaco dal suo incarico, ma da Palazzo degli Elefanti solo rassicurazioni nel merito alla tempestività e all’efficacia del lavoro svolto. Altra domanda all’ordine del giorno, letta dappertutto sui social: chi ha rappresentato il Catania o la Sigi nelle passate gestioni potrà partecipare a questa procedura? Per inoltrare la manifestazione è indispensabile una dichiarazione del legale rappresentante e dei soci della società che attesti, stando a quanto riporta il documento “di non avere ricoperto, negli ultimi 5 anni, il ruolo di socio, amministratore e/o dirigente con poteri di rappresentanza nell’ambito federale, in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato di competenza o di revoca dell’affiliazione alla FIGC”.
La regola di fatto pare non escludere alcun esponente di SIGI (SpA che si è occupata della gestione del Calcio Catania dal mese di luglio 2020 fino al fallimento) poiché nessuno ha ricoperto un ruolo diretto nella compagine societaria. Chiaro che nella valutazione finale da parte del Comune, in ogni caso, saranno valutati anche aspetti di impatto sociale come potrebbe essere appunto questo. È ipotizzabile infatti che la reazione generale nel caso in cui si verificasse un simile scenario probabilmente non sarebbe delle più entusiastiche. Si è discusso, inoltre, di una clausola a beneficio dei lavoratori licenziati dopo il fallimento del Calcio Catania, in tal senso è risultata esplicativa l’analisi del collega giornalista Angelo Scaltriti. Questa garanzia avrebbe potuto innescare una sorta di selezione delle compagini interessate.
Il bando, spiegano dal Comune, è ispirato a quello che determinò la rinascita del Palermo, ma ci sono alcune differenze. La Giunta Orlando, infatti, nell’estate del 2019 aveva richiesto la presentazione di un business plan triennale mentre quella Bonaccorsi vuole un piano quadriennale. Un’altra differenza è quella relativa all’azionariato popolare: si lascerebbe la valutazione del progetto alla nuova società. L’amministrazione etnea considererà positiva “la presenza, nell’organigramma societario, di figure professionali che abbiano qualificata esperienza in ambito sportivo e/o che abbiano conseguito risultati sportivi di rilievo”. In sintesi le istituzioni sembrano aver preso le redini della situazione affinché presto possa arrivare un gruppo serio che faccia rinascere i colori rossazzurri. Una necessità per l’intera città che vive uno dei momenti più difficili della sua lunga storia.
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