Carmelo Munzone, Responsabile area legale in orbita calcio Catania sotto la proprietà SIGI, ha affidato ai social alcuni pensieri sull’attuale situazione calcistica in cui versa la città alle falde dell’Etna dopo il triste epilogo del club di via Magenta, fallito lo scorso mese di dicembre e definitivamente stoppato a poche partite dal termine del campionato di Serie C 2021-2022. In particolare, Carmelo Munzone ha parlato del contesto e delle tempistiche che potrebbero portare alla costituzione di una nuova società di calcio a Catania. L’ultimo post è datato 20 maggio 2022.
“Il 30 giugno è semplicemente la scadenza temporale della stagione in corso – scrive il 20 nella propria pagina Facebook -. Pertanto la FIGC, chiusa la precedente stagione, provvederà ad assumere tutte le determinazioni necessarie per la nuova stagione sportiva. Ma andiamo per ordine. Conclusi i campionati e determinate le squadre che hanno conseguito il diritto a disputare il campionato di serie D tra retrocessioni dalla Lega Pro e promozioni dall’Eccellenza, il dipartimento Interregionale provvederà ad emanare il primo comunicato della stagione con l’organizzazione e le regole del nuovo Campionato di serie D, compreso il numero delle società aventi diritto che parteciperanno al campionato 2022-23. Lo stesso Dipartimento Interregionale successivamente determinerà l’organico dei 9 gironi ed in caso di vacanza di organico, saranno completati i gironi secondo i criteri stabiliti nello stesso comunicato, fatta salva l’applicazione dell’articolo 52, comma 10 delle N.O.I.F. che prevede l’inserimento di altri Club in soprannumero, sulla base dell’insindacabile decisione della FIGC. Insindacabile perché è prevista dal regolamento l’impossibilità di promuovere reclamo sia contro la formazione dei gironi, sia contro la variazione dei gironi sia per la formazione dei calendari. Ed è proprio questo che interessa a Catania. Infatti, nel frattempo, il Comune che avrà avviato la ricerca di un potenziale investitore, sceglierà il progetto sportivo più interessante e meritevole di fiducia, stipulerà una convenzione con la nuova società per l’utilizzo dello stadio e lo sottoporrà all’insindacabile giudizio della FIGC per l’assegnazione del titolo sportivo alla città di Catania per la partecipazione al campionato di Lega Nazionale Dilettanti. La FIGC valutato attentamente il Business Plan della nuova società, la relativa sostenibilità e il rispetto dei criteri di onorabilità, darà l’ok definitivo o meno e ne determinerà eventualmente categoria e relativo contributo a fondo perduto. A quel punto la nuova società sportiva potrà avviare tutte le procedure obbligatorie per iscriversi al Campionato di serie D 2022-2023 così come previsto dal comunicato ufficiale che nel frattempo è stato emanato e ne ha stabilito gli adempimenti obbligatori – dice in conclusione -. Adesso non ci resta che aspettare l’invito a manifestare del Comune che sono certo avverrà nel più breve tempo possibile”.
In precedenza, il 16 maggio, si era invece soffermato sulla confusione determinata dalla prima data indicata come possibile spartiacque per la determinazione di un ipotetico nuovo inizio, con una nuova squadra e relativa categoria di appartenenza, con l’assegnazione di un nuovo titolo sportivo.
“Non scrivo mai, per scelta, su argomenti relativi al Catania, pur avendone le competenze – aveva esordito – ma questa volta mi sento di esprimere il mio pensiero. Come volevasi dimostrare è successo puntualmente quello che era logico accadesse. Cioè che se ne parla a luglio, ovviamente. Tutte le decisioni da parte della FIGC, relative a situazioni come quelle del Catania sono state sempre prese a luglio, ma non per un capriccio della federazione o perché vogliono fare perdere tempo in questo caso al Catania, ma perché semplicemente prima devono finire i campionati. Le testimonianze del Bari e del Palermo confermano questa tempistica. Ma secondo quale norma, secondo quale principio o quale altro precedente la Figc avrebbe dovuto decidere prima qualcosa che non poteva fare, se prima non finiscono tutti i campionati? Come potrebbe una federazione decidere una cosa così importante, come quella di ammettere una società in una determinata categoria, con tutto quello che ne comporta ad esempio se lo facesse in una categoria in sovrannumero? Bene, questo è quello che succede a Catania. Perché succede? Perché si parla di cose che non si conoscono bene o per sentito dire o perché magari si è telefonato alla FIGC e il primo che ha preso il telefono ha detto cose sbagliate o perché si sono male interpretate alcune risposte ricevute. Questo genera mediaticamente aspettative che quando puntualmente vengono disattese provocano sentimenti complottistici nei confronti del Catania e della città di Catania. Sbagliato! […] Adesso c’è un altro mese e mezzo e di cosa si parlerà? Si parlerà spero finalmente delle cose che si devono fare davvero per farsi trovare pronti, ovvero la ricerca concreta di soggetti idonei e la corretta promozione di una intera città. Nel frattempo abbiamo perso la cosa più preziosa che in questo momento serve, il tempo. […]”.
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