VIAGGIO NELLA STORIA DEL CATANIA: 1935-36, terzo campionato di Géza Kertész sulla panchina etnea

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Foto archivio Sandra Kertész

Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma non si potranno mai cancellare i ricordi. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare proprio un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.

In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania. Restiamo negli anni ’30 per il sesto appuntamento della nostra rubrica, giungendo alla stagione 1935-36.

Terzo campionato sulla panchina del Catania per l’ungherese Géza Kertész, che qualche anno prima permise agli etnei di conquistare la prima promozione in Serie B. Fortemente voluto del presidente Vespasiano Trigona di Misterbianco, i due pranzavano insieme prima di ogni partita come rito scaramantico. Era un allenatore quotato, molto esigente e pignolo. In ritiro iniziava sin dal primo giorno con la ginnastica svedese per preparare i propri giocatori. Fu inoltre il primo in Italia a introdurre la possibilità di svolgere ritiri collegiali; a Catania lo fece in una villa nei pressi dello stadio Cibali, con severi orari di sveglia e di ritorno in camera che decideva lui stesso (fonte Tutto il Catania minuto per minuto).

Il Catania ha disputato il suo secondo torneo di Serie B che è ritornato a girone unico, piazzandosi ottavo in classifica con 33 punti, cinque punti sopra il gruppo delle dodicesime (quattro squadre) che spareggiano per la salvezza, il torneo cadetto è stato vinto dalla Libertas Lucchese e dal Novara con 48 punti, entrambe promosse in Serie A. Il solito Cocò Nicolosi trascinatore del Catania con 16 gol messi a segno in campionato.

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