L’eroe della sfida di Potenza è senza dubbio Antonio Piccolo. Per qualità tecniche il fantasista campano è sicuramente uno dei calciatori più importanti dell’intera Serie C, purtroppo però da quando l’ex Lanciano è approdato alle pendici dell’Etna, il classe ‘88 ha avuto davvero pochissime occasioni per mettersi in mostra, attanagliato da continui infortuni ed acciacchi fisici che ne hanno irrimediabilmente condizionato il rendimento.
Arrivato da svincolato nell’Ottobre del 2020, il nativo di Napoli ha immediatamente mostrato una certa fragilità fisica, tornando arruolabile e disponibile soltanto in occasione della trasferta di Viterbo del 13 Dicembre ma evidenziando, al contempo, anche l’enorme potenziale qualitativo di cui dispone. Nel Gennaio del 2021 Piccolo ha attraversato il suo momento più brillante con la maglia rossazzurra, segnando due splendidi gol ai danni di Casertana e Foggia e fornendo anche un assist meraviglioso in favore di Manneh. Purtroppo proprio nella fase di massimo splendore, una botta al ginocchio rimediata in allenamento lo ha tenuto fermo per un altro mese, rendendolo disponibile soltanto il successivo 13 Marzo. Nel finale di stagione l’evidente gap fisico accumulato non gli ha permesso d’incidere sulle sorti del Catania come da premesse, chiudendo la prima esperienza rossazzurra con un bottino complessivo di 12 presenze, 2 reti ed altrettanti assist.
Antonio Piccolo, rimasto alle pendici dell’Etna, dopo l’esordio stagionale di fine Agosto nella Coppa Italia di categoria contro la Vibonese, ha disputato altre sei gare prima di ritornare nuovamente in infermeria. Gli spezzoni contro Latina, Messina e Monopoli sembrarono il preludio all’addio anticipato ma, nel corso del mercato di riparazione, l‘esterno trentatreenne di buon grado ha accettato di proseguire la propria avventura catanese. Purtroppo da Febbraio sono stati appena 134 i minuti disputati dal numero 14, tuttavia la rete realizzata a tempo scaduto contro il Potenza (la prima della stagione) non soltanto è stata fondamentale per evitare una sconfitta comunque immeritata, ma può anche rappresentare una sorta di metafora e riscatto personale, infondendo ancora più fiducia nei confronti di un ragazzo costantemente bersagliato dalla sfortuna e che, prendendo spunto proprio dal sigillo del “Viviani”, in questo finale di torneo potrebbe finalmente vestire i panni della grande risorsa.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***