Liotrizzati, noto gruppo di sostenitori rossazzurri della Curva Sud del “Massimino”, commentano in questi termini via social l’intervista rilasciata nei giorni scorsi dall’ex Presidente del Catania Antonino Pulvirenti:
“E’ stata una passerella intellettualmente insulsa. Domande ovvie, come ovvie ed altrettanto insulse le risposte di chi ha dato il là allo sfacelo poi completato da Sigi. Un tentativo quasi di riabilitazione di immagine verso colui che ha la paternità di aver distrutto tutto, un tentativo di farlo quasi passare da vittima. Ma la cosa che ci colpisce, leggendo qua e là, è la quasi accoglienza di redenzione di quanti fino a ieri l’altro gli imputavano di tutto, gli davano addosso in ogni modo ed è bastata una intervista a farli sciogliere come neve al sole, a smussare ed ammorbidire i toni e le parole. Assurdo. O si sta di qua o si sta di là. C’è un prima ed un dopo in ogni cosa. Prima dei Treni ci stavano gli 8 anni di A, dopo i Treni tutto è cambiato irrimediabilmente per sempre. Non può e non deve bastare una semplice intervista sul velluto, per ammorbidire tutto. Ma stiamo scherzando? Piede ballerino da una scarpa ad un’altra? Smettiamola. La storia contemporanea parla di un fallimento iniziato dall’operato di Cosentino, dai debiti accumulati e mai risolte, dalle transazioni fantasma di Lo Monaco, dalla crisi di Forté e Meridi e tutto questo ha una paternità, quella di Antonino Pulvirenti. Poi è arrivata la Sigi a dare la mazzata definitiva. Non si può avercela solo con Sigi visto che hanno ultimato l’agonia del Catania e contestualmente non avercela con chi questa agonia l’ha cominciata. O sono “improvvisi” vuoti di memoria o si è in mala fede. Perdonare l’imperdonabile, giustificare l’ingiustificabile non rende il futuro migliore e sopratutto non cancella né risarcisce degli abominii del passato”.
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