LA SICILIA – Marino: “Catania, capisco la rabbia dei tifosi. Vanificati anni importanti”

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Pasquale Marino e Massimo Mezzini

L’articolo riportato è uno stralcio dell’originale, non volto a sostituirsi a questo, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando il giornale ‘La Sicilia’ in rassegna

L’amarezza di Pasquale Marino dopo la cancellazione del Calcio Catania. Il tecnico marsalese, che in rossazzurro ha anche giocato ai tempi della militanza in D, conserva un ricordo importante della sua esperienza ai piedi dell’Etna:

“Era nell’aria un provvedimento, ma pensavo che la squadra potesse chiudere il campionato. Il dispiacere è enorme. E’ stata cancellata la storia del Catania, sono stati vanificati anni importanti. Io in D vestendo questa maglia? Facemmo una scalata importante e fu dura prevalere girando campi infuocati. C’erano 10mila persone allo stadio, l’altra squadra cittadina (l’Atletico) ne contava 1.500 in C1. Ma il Catania era il Catania. Da allenatore il quarto posto nel girone d’andata è stata un’impresa. Quando tornai a Catania per la prima volta da avversario, alla guida dell’Udinese, ci fu un lungo applauso e tutti i giocatori che avevo allenato l’anno si avvicinarono per salutarmi. Momento di grande emozione. A Catania mi chiamavano per nome, qui traspare effetto”.

“Adesso tifosi distrutti? So la passione che hanno e la rabbia che c’è adesso. Spero in una ripartenza. Otto anni di A non si cancellano, le stagioni recenti sono stati difficili, ma Catania era diventata una realtà nazionale. Nonostante le difficoltà la squadra di Baldini ha espresso un buon calcio, Pellegrino ha scelto giocatori molto determinati che avrebbero portato a termine un campionato di prim’ordine classificandosi ai playoff. Maurizio e Baldini hanno fatto un grande lavoro, in quelle condizioni non è facile per nessuno mantenere regolarità di rendimento. Giù il cappello per staff tecnico, giocatori e dirigenti”. 

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