L’articolo riportato è uno stralcio dell’originale, non volto a sostituirsi a questo, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando il giornale ‘La Sicilia’ in rassegna
Catanese ed ex rossazzurro che ha operato a Catania sia da calciatore che da dirigente, Guido Angelozzi parla della situazione venutasi a creare sotto l’Etna:
“Ho assistito con dolore e tanta tristezza all’estromissione del Catania. Non mi sembra vero, è tutto fin troppo assurdo, una fine atroce ma purtroppo me l’aspettavo. Sarebbe stato il caso di ripartire da zero già due anni fa. Si è perso del tempo di fronte ad una situazione già compromessa. Inevitabilmente mi sono tornati in mente tanti momenti vissuti non solo sul campo ma anche in Tribuna. Io sono nato con il Catania…”.
“Mancini? Occorreva ben altro per il Catania, finito nel mirino degli speculatori, e questo oltre a farmi rabbia mi fa stare anche peggio. Rischio di stare fuori dal calcio professionistico per tanto tempo? Il rischio c’è. Bisogna rimboccarsi le maniche e seguire esempi come può essere il modello Parma. Imprenditori locali? Tre, quattro messi assieme potrebbero fare tanto, ma è che la riscossa potrebbe partire da uno ‘straniero’. Farò di tutto per coinvolgere qualcuno, ho già parlato con un amico. Serve un programma a lunga scadenza, tanta disponibilità finanziaria e una squadra dirigenziale che conosca bene uomini e cose. Io per tentare il rilancio? Dipenderà dai programmi e dalla serietà di chi me lo chiederà. Sono un catanese purosangue, ho casa nel cuore del centro cittadino nei pressi di Largo Rosolino Pilo, mai dire mai”.
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