Il commento dell’ex bomber rossazzurro Gionatha Spinesi a La Gazzetta dello Sport dopo l’esclusione del Catania dal campionato:
“Hanno ucciso il mio Catania. Sono stati ghigliottinati. Se fosse successo a inizio anno ok, può capitare, ma così è una crudeltà, anche perché i giocatori, l’allenatore e lo staff sono stati un esempio. A dicembre non c’era neanche l’acqua calda per farsi la doccia. E invece solo proroghe, rinvii, prese in giro. Adesso provo un senso di abbandono profondo, come fosse successo a me. Chi doveva tutelare il Catania ha fallito. Si devono vergognare. È uno schiaffo alla professionalità di una piazza che merita la Serie A”.
“Solo il nome Catania mi emoziona. C’è tutto: figli, amore, vita vissuta, gol, ricordi. La prima volta che ho giocato al Massimino avevo 27 anni. I primi due anni a Catania ho siglato gol a raffica: 23 nel 2006, 17 in Serie A la stagione successiva. Ho ricevuto amore incondizionato. Ai miei figli dico sempre che noi, lì, siamo stati sempre a casa. Non siamo mai stati ospiti. Il gol più bello segnato a Catania? Quello al Milan nel 2007, campo neutro a Bologna. Era appena nata mia figlia, perdevamo 1-0, feci male ai futuri campioni d’Europa. Noi eravamo questi. Una banda di folli con la consapevolezza di essere forti. Chiunque è passato per Catania ha fatto bene: Zenga, Montella, Simeone…”.
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