Nei giorni scorsi l’ex difensore del Catania Ciro Capuano, intervenuto ai microfoni della trasmissione televisiva ‘Corner’, su Telecolor, ha fatto un passo indietro. Individuando l’inizio del declino rossazzurro nell’anno in cui la squadra etnea retrocesse in Serie B. Queste le parole evidenziate dalla nostra redazione:
“Eravamo tra le prime dieci squadre in Serie A. In quegli anni si parlava del fatto che Cosentino dovesse portare il Catania a livello anche europeo. Non voglio parlare male di Cosentino o di Pulvirenti – con lui una parte della sua storia il Catania l’ha fatta – ma l’orgoglio ha portato ad operare delle scelte sbagliate. La situazione non era fluida. Penso che Cosentino sia un ottimo procuratore, però non era facile fare il dirigente a quei livelli prendendo il posto di Gasparin, gestendo una piazza tra le più calde e difficili, che vive di calcio. Io ho vissuto in prima linea quel periodo. Era impensabile retrocedere con quella squadra, ma sono stati commessi degli errori. I problemi del Catania partono dalla retrocessione in B e quella dirigenza fu confermata nella stagione successiva. Non andò la gestione a livello di spogliatoio e squadra. A differenza di quest’anno in cui, malgrado le difficoltà, giocatori, dirigenza e staff hanno dato il massimo contributo senza percepire stipendi, che non hanno lo stesso livello retributivo della Serie A. Con Lo Monaco prima e Gasparin poi, le dinamiche di spogliatoio restavano chiuse nello spogliatoio ma questo non è accaduto con Cosentino. Lì partì tutto. L’anno prima avevamo concluso il campionato di A all’ottavo posto, nella stagione successiva ci siamo rinforzati ma la gestione è stata completamente sbagliata e priva di senso. Io fui il primo giocatore a firmare il rinnovo dopo la retrocessione in B, volevo restare e riportare subito il Catania in Serie A. Ma anche in B le follie si ripetettero visto che, invece di rimanere con i piedi per terra, furono spesi soldi fuori dal normale“.
“Come si vince un campionato di Serie D? Senza spendere tantissimo e prendendo giocatori di categoria. Non facendo follie sul mercato penso che una società come il Catania non debba avere paura di ripartire da questa categoria. La ripartenza dalla D andava fatta prima, non si sarebbe dovuta permettere questa lunga agonia. Si è perso troppo tempo, i problemi e i debiti erano già tanti. Può darsi che se fosse accaduto due anni fa, il Catania oggi avrebbe potuto guardare in prospettiva e invece ora bisogna recuperare, rimboccarsi le maniche. Anche i tifosi, che non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno. Un grandissimo in bocca al lupo alla città, alla gente, ai tifosi che hanno fatto tantissimi chilometri. E’ il momento più brutto, stiamo ancora più vicini a questi colori”.
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