Il cuore del Calcio Catania, inteso come squadra, ha smesso di battere dopo la revoca del titolo sportivo da parte della Federcalcio in conseguenza dell’interruzione dell’esercizio provvisorio del ramo sportivo da parte del Tribunale. I fatti che l’hanno determinata non dovranno essere dimenticati, e dovranno essere chiariti. La squadra rossazzurra ha dato l’anima fino all’ultimo respiro, trovando al momento dei saluti una città commossa e grata per l’impegno profuso dei ragazzi nonostante una situazione di incertezza a tratti inaccettabile. La redazione di TuttoCalcioCatania.com ha avuto l’opportunità di sentire l’ex calciatore rossazzurro Alessandro Albertini, calciatore duttile cresciuto esponenzialmente negli ultimi mesi.
“C’è tanta amarezza per come è andata a finire. La squadra era unita e secondo me anche forte, forse l’unica cosa che avevamo in meno rispetto al gruppo della stagione precedente era un certo carico di esperienza: non potevamo vincere il campionato, ma dire la nostra sì. Tutto ciò che è successo in questi mesi fa male, abbiamo ricevuto tante promesse che non sono state mantenute. Questo è stato un danno a noi, che però abbiamo deciso di dare tutto fino in fondo per questa città e questa maglia, e alla città stessa. C’era bisogno di sincerità, bisognava dare risposte importanti nel momento di difficoltà. Alla fine il fallimento è arrivato ugualmente. I giocatori vanno avanti con la loro carriera, certo c’è tanta rabbia, ma è alla città che penso, una città che non meritava certe cose…
Quest’anno sono cresciuto, ma la mia crescita è andata di pari passo con il minutaggio che ho accumulato. All’inizio di questa stagione ho pagato l’aver cominciato in ritardo il ritiro, causa Covid-19, c’erano già delle gerarchie e non ho trovato abbastanza spazio, anche se pian piano ho migliorato la mia condizione di forma e sono arrivato pronto a gennaio, quando c’è stata l’opportunità di ottenere maggiore continuità. Ho dato tutto insieme ai miei compagni, c’era un gruppo compatto.
Al Catania auguro una pronta risalita e, soprattutto, una realtà importante che possa rilanciarla davvero. Con questo presupposto sono sicuro che la risalita non sarà difficile. In futuro un ritorno al Catania? Non lo so, di sicuro Catania rappresenta una piazza in cui vale la pena di vivere e di giocare al calcio, ti lascia il segno, è una esperienza importante. Ho la sensazione di non averla potuta assaporare appieno e questo mi lascia l’amaro in bocca. Chissà che in futuro non possa succedere di avere l’opportunità di tornare… Io voglio spingermi sempre più avanti, sento che è un momento importante per me. Vedremo.”
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