Diatribe social, e non soltanto. Il tempo continua a scorrere, le voci e qualche atto concreto mettono in disaccordo i catanesi. Ritorni sì, ritorni no. Serie D sì, Serie D no. Anche sull’azionariato nascono dibattiti. Naturale che mettere d’accordo una città intera non è possibile, ma ci sono i presupposti per unirsi sotto l’unica bandiera rappresentata dalla necessità di guardare all’innovazione e alla redenzione rispetto a modelli che hanno rappresentato un cancro per la vita del Catania nelle sue ultime stagioni? Modelli efficienti e chiaramente definiti senza fraintendimenti, con unica finalità il raggiungimento di obiettivi di natura sportiva (oltre che economica). Favorire e incentivare il nuovo, far respirare aria di novità ai catanesi, importando – perché no – qualcosa che venga anche da lontano.
Necessario che Catania converga su una strada vincente, e per esser tale che ci sia coesione sembra essere un prerequisito.
Le acque si muovono in maniera decisa, le risposte dalla Lega, devono essere positive per dare respiro e speranza di poter risalire in fretta. Del resto cominciare da un gradino più basso sarebbe un colpo fortissimo anche per coloro i quali sarebbero interessati all’acquisto di un nuovo titolo sportivo. Ancora qualche giorno e tra Comune e Figc i primi nodi verranno sciolti.
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