Oggi, martedì 19 aprile, è il compleanno di Marco Biagianti, auguri al capitano rossazzurro che spegne 38 candeline! Questa pagina del nostro diario di bordo in cui teniamo annotate tutte le riflessioni, le emozioni e i fatti rilevanti del post esclusione dalla Serie C non poteva non essere dedicata a lui, un idolo (con merito) della piazza catanese a cui sono legati aneddoti significativi sulla storia calcistica cittadina.
Marco ha lasciato il Calcio Catania all’alba della “disavventura” della SIGI in sella al club di via Magenta, fu uno dei primi eventi a stridere con l’avvento della compagine societaria guidata alla presidenza dall’avvocato Giovanni Ferraù. L’ex numero 27 in maglia rossazzurra ha dunque vissuto il fallimento e la revoca del titolo sportivo, dopo lo stop all’esercizio provvisorio determinato dal Tribunale di Catania, dall’esterno rispetto al contesto-squadra ma con il cuore sempre inevitabilmente coinvolto, essendo stato capitano di molte battaglie del Calcio Catania, dalla Serie A all’epoca del calcio dei sogni alle falde dell’Etna alla Serie C, con 284 presenze all’attivo.
Quanti ricordi, quante vittorie e quanti momenti difficili hanno unito il destino del calciatore con il futuro dell’uomo, rendendo il parallelismo un tutt’uno.
Il momento dello strappo e della fine di una carriera da grande professionista e da fuoriclasse nello stile ha commosso tutta la città e ha paradossalmente cementificato ancora di più il rapporto che lega l’ex centrocampista ai tifosi catanesi.
“Quando accadono avvenimenti come questo, e per molti di noi quanto è accaduto ha avuto anche un peso affettivo notevole, è stato un dispiacere immenso – ci ha detto Marco Biagianti –, tutti noi pensiamo giustamente che una riforma a questo calcio serva, per evitare che squadre come quest’anno il Catania, possano uscire di scena dal campionato a poche giornate dal termine della stagione. Si tratta di situazioni che fanno male, occorrerebbe predisporre regole e controlli più rigidi per tutelare piazze importanti, società e giocatori, un po’ tutti insomma. Dal punto di vista affettivo, quello che è successo è stato un colpo durissimo”.
In un ipotetico Catania del futuro Marco Biagianti ci starebbe più che bene in quanto elemento che incarnerebbe quel nodo di valori e la ricchezza “storica” che servono alla piazza per ripartire con il giusto spirito, alle condizioni corrette e quindi alla presenza di un progetto dalle potenzialità importanti, dalla struttura solida e dalle risorse e professionalità adeguate.
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