Come dichiarato ai nostri microfoni da Nino Leonardi, “75 anni di storia non possono essere cancellati con un colpo di spugna ripartendo dalla quarta serie”. Il fallimento del Calcio Catania 1946 è e sarà una ferita che rimarrà per sempre nel cuore di ciascun tifoso catanese. Tuttavia, come il percorso storico di questa città insegna, il popolo etneo non si è mai dato per vinto dinnanzi alle difficoltà, anzi è sempre riuscito ad offrire il meglio di sè proprio nei momenti di massima crisi, trovando quella forza interiore per andare avanti e ripartire da zero che soltanto un vero “figlio del vulcano” possiede.
Terremoti, eruzioni e disastri naturali non hanno mai fermato una città che alla fine trova sempre, grazie alla propria straordinaria determinazione e caparbietà, la forza di reagire alle negatività. La scomparsa del principale sodalizio calcistico cittadino e la mancanza di acquirenti seri disposti a scommettere sul rilancio sportivo (e non solo) di Catania è stata una mazzata enorme e difficile da digerire. Adesso però non è più tempo di piangersi addosso e guardare al passato, ma di pensare unicamente al futuro. Le possibilità (concrete) che il nuovo Catania riparta direttamente dalla D non devono illudere la piazza che questo percorso di rinascita possa essere semplice o “dovuto”, ma dovrà iniziare dal settore societario attraverso lungimiranza, intelligenza, progettualità e competenza.
Il processo di ripartenza potrebbe inglobare anche alcune vecchie glorie rossazzurre che, sia sul rettangolo verde che dietro ad una scrivania, potrebbero sposare il progetto Catania, enfatizzando ancora di più cosa voglia dire vestire ed instaurare un legame profondo con la maglia dell’Elefante. Izco e Russotto per esempio hanno fatto intendere di essere disposti a rappresentare il sodalizio rossazzurro anche in Serie D, tuttavia non è escluso che non possano essere le uniche vecchie conoscenze del passato a difendere nuovamente questi colori. Il processo di rinascita dunque potrebbe passare anche da chi, sul campo e non, ha rappresentato e vissuto una parte della tradizione sportiva etnea, facendo comprendere ai “nuovi” tutta l’importanza che questa squadra riveste per l’intera comunità catanese, ormai proiettata ed unita più che mai verso un futuro ancora tutto da scrivere.
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