Il Sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi fa il punto della situazione in vista dei passaggi da seguire per arrivare alla costituzione di una nuova società calcistica che rappresenti la città di Catania iscrivendola al campionato. Queste le sue parole ai microfoni della trasmissione televisiva ‘Corner’, su Telecolor, evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Si parte dalle norme federali, chiedendo l’iscrizione della società attraverso una manifestazione d’interesse dell’imprenditoria. Ritengo che ci debbano essere primariamente dei paletti con valori etici e morali soprattutto – perchè quel che è successo non deve più accadere – oltre che valori patrimoniali ed economici nel bando. Bisogna ripartire pensando al futuro ma non dimenticando quanto accaduto negli ultimi mesi. C’è una città che è partecipe alla lunga storia di questa società sportiva”.
“Colpe attribuibili anche all’amministrazione comunale sulla vicenda Catania Calcio? Noi tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto. Conoscete la passione del sindaco Salvo Pogliese. Immaginate quale trasporto metteva nell’attenzione che bisognava dare verso il Catania Calcio. Abbiamo effettuato una serie di misure funzionali alle agevolazioni dal punto di vista dell’aspetto amministrativo. In occasione del primo viaggio fatto a Roma per il dissesto, il primo argomento che Pogliese pose al tavolo del Ministero dell’Interno era il Catania Calcio quando si stava sperando nel ripescaggio in B. La passione era estrema, forse un pò troppo. Anche sul piano economico il Sindaco è stato coinvolto personalmente. Noi abbiamo partecipato con una sorta di contributo che poi non si sa che fine abbia fatto. Non possiamo però invadere campi che non ci competono perchè rappresentiamo un’istituzione con gli equilibri tipici della pubblica amministrazione”.
“Sigi? Nella prima fase la situazione era veramente difficile, il peso di quel debito difficilmente poteva essere recuperato per una squadra di Serie C. Chi ha fatto quella iniziativa si è lasciato trasportare più dalla passione che non dalla valutazione economica che di solito fa l’imprenditore. Nella seconda fase i numeri erano più abbordabili e questo ha meravigliato tutti, perchè immaginavamo che qualcosa potesse succedere. Non vorrei che le scorie del passato abbiano influenzato anche l’imprenditoria catanese. Io mi auguro che ripartendo da zero, con i requisiti etici e morali di cui sopra, la parte sana della città possa immaginare di fare un investimento in questo settore. La norma richiede un versamento di 300mila euro. Significa aversi attribuito un titolo sportivo per la squadra della città di Catania, dunque con possibilità imprenditoriali importanti. Eliminando queste scorie mi auguro che l’imprenditoria possa essere presente. Bisogna metabolizzare il dramma sportivo e passerà del tempo in tutti noi perchè la squadra di calcio è spesso la cartina di tornasole di una città. Spesso ci celano tutta una serie di attività collaterali attorno ad una squadra di calcio, anche sotto l’aspetto economico, turistico. Parliamo di un settore trainante per qualunque città”.
“Potremmo arrivare al bando con una maggiore serenità per potere dare poi a chi deve programmare una stagione sportiva il tempo per farlo. Mi sono documentato per capire cosa era successo nelle altre città. A Novara hanno avuto l’affiliazione il 21 agosto, a Palermo a luglio. Qui forse possiamo organizzare tutto con una tempistica più favorevole per programmare in maniera seria l’attività sportiva. Non so se lo faremo in settimana, ma andremo in giunta per deliberare l’iniziativa di richiedere alla FIGC la possibilità d’iscrivere la squadra alla Serie D per poi ricevere il mandato dalla giunta ed inoltre la richiesta alla FIGC entro la settimana successiva, attendendo i tempi della Federazione e, quindi, procedendo con la manifestazione d’interesse. I tifosi dicono no a surragati? Nessuno se lo sogna, assolutamente. Sono storie che abbiamo vissuto nel 1993, evitiamo di copiare modelli nefasti per la città di Catania. Dobbiamo partire rivolgendo uno sguardo verso il futuro con una società che nasca in città e difenda i colori della stessa. Certi percorsi evitiamo di pensarli. La nostra iniziativa è quella di fare costituire un nuovo soggetto giuridico che spenda il nome della città di Catania con gli onori che la città di Catania merita. Prima non potevamo invadere un campo che non ci competeva. Oggi invece è il campo nostro, la responsabilità appartiene a noi, non ci sottrarremo ad alcuna responsabilità ed in tempi celerissimi metteremo in atto la procedura“.
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