La redazione del Quotidiano di Sicilia ha raccolto le dichiarazioni dell’avvocato Mattia Grassani, a commento della notizia dell’interruzione dell’esercizio provvisorio del Calcio Catania, società fallita a dicembre, che comporta l’esclusione della squadra dal campionato di Serie C:
“Purtroppo è stata una infinita agonia – dice Grassani -, cronaca di una morte annunciata perché nessuno in una piazza come Catania ha saputo proporsi e organizzare una cordata per provare a garantire una continuità alla storia rossazzurra legata anche al nome di un grande come Angelo Massimino. Per me è come se avessi perso un amico, un compagno di viaggio, un compagno di vita. Questa è la pagina più nera della storia sportiva della città”.
“Sono vicino ai tifosi, agli addetti ai lavori, ai calciatori e ai dirigenti che perderanno un posto di lavoro e non potranno finire il campionato regolarmente: questo è un segnale della impreparazione e del dilettantismo che ha accompagnato questi mesi, forse anche anni, nella gestione del Calcio Catania. Ci sono precise responsabilità che hanno nomi e cognomi, non sono da circoscrivere soltanto agli ultimi traghettatori del Catania, ma anche a chi ha abbandonato il club al suo destino dopo aver parlato di un Catania internazionale, lanciato verso l’Europa. Si perde un patrimonio inestimabile”.
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