In attesa di capire come si evolverà la questione societaria, il Catania prepara la sfida alla Vibonese. Considerando l’ultimo posto in classifica con 19 punti conquistati in 30 giornate (media di 0,63 p.p.), sulla carta il match contro i rossoblu appare piuttosto agevole ma, come dimostrano i risultati conseguiti dai rossazzurri, le gare con le formazioni di bassa classifica hanno spesso rivelato molte più insidie di quelle che apparivano evidenti.
Guai quindi a sottovalutare un avversario che, con il successo conseguito sul Taranto, ha posto fine ad un’astinenza da vittorie che perdurava ormai da 12 partite, interrompendo tra l’altro una striscia di cinque sconfitte consecutive. Vibonese che, dal punto di vista statistico, possiede complessivamente sia il peggior attacco (21 reti) che, in compagnia di Campobasso e Paganese, la seconda peggior difesa (46 gol subiti), tuttavia in casa appare come un avversario da prendere con le pinze visto che, proprio al “Razza”, ha conquistato l’80% circa dei propri punti (15) mettendo a referto 3 vittorie, 6 pareggi ed altrettante sconfitte. Nonostante i rossoblu possiedano, insieme alla Fidelis Andria, il peggior attacco casalingo (12) regge abbastanza bene la difesa (appena 18 reti subite).
Di contro il Catania è la sesta forza del campionato per rendimento esterno (18 punti in 14 gare) frutto di 4 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte, dando spesso vita a sfide entusiasmanti e ricche di gol, come testimoniato dal miglior attacco del campionato fuori casa (24 centri) ma anche da una spiccata fragilità difensiva (22 gol subiti). Inoltre, lontano dal “Massimino”, l’Elefante è in serie utile da cinque turni, avendo perso l’ultima volta il 5 Dicembre scorso in quel di Latina. Una vittoria in Calabria potrebbe rappresentare il viatico giusto per migliorare la continuità di rendimento, vero tallone d’Achille del team di Baldini, allontanandosi forse definitivamente dalla zona calda. Non a caso il tecnico di Massa l’ha definita alla vigilia “una finale di Champions”. Molto dipenderà dallo stato psicofisico dei calciatori etnei che, qualora dovessero sbagliare approccio o scendere in campo poco motivati, incontrerebbero non poche difficoltà contro una compagine chiamata a giocarsi il tutto per tutto e che, pertanto, venderà carissima la propria pelle.
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