TORRE DEL GRIFO: il Village fuori dal bando, ma non sarà una cattedrale nel deserto

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Torre del Grifo, Catania

Imprenditori più interessati a Torre del Grifo che non al ramo aziendale del Calcio Catania? Sicuramente più di un soggetto ha chiesto informazioni sul Village, compreso l’imprenditore romano Benedetto Mancini che, intanto, ha formalmente fatto pervenire al Tribunale una manifestazione d’interesse accreditando sul conto della Curatela l’importo cauzionale di 125mila euro. Vedremo se il sig. Mancini passerà dalle parole ai fatti anche per quanto concerne i restanti passaggi da compiere sui versamenti mancanti e l’ottenimento dell’affiliazione da parte della FIGC. Sempre che nel frattempo altre figure imprenditoriali non bussino alla porta.

Il 15 marzo scade il termine per la presentazione delle offerte, dopo la pubblicazione del recente bando ad opera del Tribunale fallimentare che ha fatto tutto il possibile finora per provare a salvare il calcio cittadino. Torre del Grifo, come riportato a più riprese, non è incluso nel bando di vendita e questo non rappresenta un incentivo per i potenziali investitori. Inoltre pesano i debiti sportivi (che ammontano a circa 3 milioni di euro) e le spese da sostenere per il completamento della stagione e la partecipazione al successivo campionato non sono poche. Fermo restando che un ambizioso progetto poggerebbe su una base tecnica interessante, che comprende un parco giocatori di prima squadra non indifferente ed un settore giovanile in crescita. Inoltre si farebbe leva sulla passione di una tifoseria che ritroverebbe entusiasmo.

Tornando a Torre del Grifo, non sarà una cattedrale nel deserto. Non è ancora chiaro se verrà indetto un successivo bando o si potrà discutere direttamente con il Credito Sportivo sul piano finanziario da formulare per la concessione del Village, che potrebbe diventare una vera e propria cittadella dello sport, con all’interno tutta una serie di asset per sfruttarne appieno le potenzialità attraverso una strategia di marketing efficace e lungimirante. Una soluzione, in ogni caso, si troverà per rimettere in sesto e aggiornare una struttura che, se ben amministrata e gestita, può dare il giusto impulso economico. Resta da capire se chi dovesse rilevare il ramo calcistico del Catania avrebbe una corsia preferenziale.

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