Un curriculum che lascia spazio a non pochi dubbi e perplessità. Mentre si avvicina la scadenza dell’asta a cui ha pubblicamente dichiarato di partecipare, con tanto di logo societario realizzato, riepiloghiamo i casi principali che negli ultimi anni hanno caratterizzato l’excursus calcistico di Benedetto Mancini. A cominciare da Latina dove, dopo essersi aggiudicato l’asta per l’acquisizione del club nerazzurro per una cifra pari a 682.000€, l’imprenditore romano versò soltanto circa 70.000 €, non coprendo mai il 90% mancante. Purtroppo per i Pontini alle promesse di rinascita e rilancio non seguirono mai fatti concreti cosicché il sodalizio laziale fu escluso, qualche settimana dopo, dal professionismo.
A Rieti, invece, preannunciò il closing per l’acquisto del club laziale che sarebbe avvenuto molti giorni prima di Natale. Il 28 gennaio 2021, però, in una lettera congiunta di squadra e staff del Rieti si leggeva in particolare: “Vogliamo esprimere tutto il nostro disappunto e la rabbia nei confronti di un personaggio che non merita neanche lontanamente di definirsi Presidente di un club come il Nostro. Il suo ingresso in società ha destabilizzato una squadra intera. Ci sono state fatte innumerevoli promesse non mantenute, sono state dichiarate cose non veritiere e sono state prese in giro persone, famiglie, veri professionisti e un’intera città. Ma come tutte le cose nella vita, la menzogna e l’inganno hanno una data di scadenza e alla fine si scopre sempre TUTTO. Probabilmente anche noi abbiamo commesso degli errori di valutazione, e per questo ce ne scusiamo”.
Prima ancora, l’imprenditore romano avrebbe voluto rilevare il Taranto ma fu una delle tante occasioni perse. Tramite un comunicato annunciava l’imminente sbarco, con annessa conferenza stampa, nel capoluogo pugliese: “Benedetto Mancini, facendo seguito alla manifestazione d’interesse indirizzata al Taranto Football Club 1927, nonché alle notizie uscite in questi giorni su tutti gli organi di informazione, con il presente comunicato informa che, in data 25.10. p.v., alle ore 11:30, in Taranto, presenterà in conferenza stampa i contenuti del Progetto Rinascimento del Taranto Football Club 1927. La conferenza si terrà presso l’Hotel Plaza, via D’Aquino 46. Si invitano, pertanto, tutti gli organi di informazione interessati, le istituzioni cittadine e i tifosi del grande Taranto Calcio!”. I proprietari del club rossoblu tuttavia decisero, il giorno prima della preannunciata conferenza, di cedere le quote in proprio possesso a Massimo Giove: “I sigg. Elisabetta Zelatore, Antonio Bongiovanni e Massimo Giove comunicano che i rispettivi professionisti di fiducia da essi incaricati hanno raggiunto l’accordo per la cessione delle quote del Taranto FC 1927 srl di loro proprietà al signor Massimo Giove medesimo. A breve saranno perfezionate le modalità per il trasferimento del pacchetto di maggioranza”.
Adesso Mancini pensa al presente e continua a ribadire di mirare all’acquisto del Catania. Aspettando quel che accadrà tra un mese, precisamente l’8 aprile, quando si terrà l’udienza preliminare a carico dell’ex parlamentare e presidente del Latina Calcio Pasquale Maietta e di altre 37 persone coinvolte nell’inchiesta denominata ‘Arpalo 2’, seconda tranche di quella principale e riguardante il presunto sistema di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio di denaro con riferimento soprattutto alla società sportiva Latina Calcio. Davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Mario La Rosa sarà chiamato a comparire tra gli altri proprio Benedetto Mancini. I sostituti procuratori ipotizzano un’associazione per delinquere finalizzata a commettere reati tributari, societari, di bancarotta, riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni e corruzione. Insomma, tante ombre sulla figura di Mancini che preoccupano l’ambiente rossazzurro.
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