In collaborazione con Gianluca Virgillito
Questo editoriale è il più complicato da scrivere, dopo oltre un anno di collaborazione con TuttoCalcioCatania.com. I tanti lettori – e tifosi – del giornale hanno vissuto non mesi, ma addirittura anni, di sofferenza e hanno sperato a lungo di potersi appigliare ad una speranza di redenzione. Questa è stata la settimana dell’aggiudicazione all’asta del ramo sportivo del Calcio Catania spa presso il Tribunale etneo da parte dell’imprenditore laziale Benedetto Mancini, salutato con entusiasmo da molti per essere stato l’unico a credere in un progetto di rilancio sportivo di Catania partendo ancora dal professionismo (salvandosi sul campo), ma anche con scetticismo da altri che hanno manifestato preoccupazione per le avventure del passato di questo nuovo personaggio approdato alle falde dell’Etna, per cui il matrimonio tra la voglia di investire e la possibilità reale di farlo non si è mai consumato.
L’iter che è cominciato dopo l’aggiudicazione, e che prevede altri passaggi, dal rogito alla compensazione economica richiesta per completare definitivamente la trafila, rendono questo un momento di transizione. Certo, se nessuno si fosse presentato, sarebbe stata con ogni probabilità la fine del sogno di salvezza del titolo sportivo, che dovrebbe essere concesso a Mancini in seguito da parte della FIGC.
Rimango dell’idea che non è ancora il momento dei giudizi, ma sicuramente quello della vigile attesa. In particolare, esperienza insegna, occorre conoscere e valutare la portata dei progetti oggi teorici. Di sicuro, anche a detta (giustamente) del diretto interessato, ci vorrà un po’ di tempo per edificare un progetto strutturato e vincente ed è in questo lasso di tempo che si capirà molto circa le prospettive di questo percorso.
In questi giorni è arrivata a mezzo stampa, la notizia delle dimissioni da parte del ds Maurizio Pellegrino, ce le aspettavamo perché erano state praticamente già annunciate. La squadra attualmente in lotta per il raggiungimento dell’obiettivo stagionale, non sappiamo come abbia reagito alla notizia. Solo formalità? Probabilmente sì, con i cambiamenti in atto un passo indietro sembra naturale. Mancini ha già detto di voler confermare il dirigente, almeno per il momento.
C’è anche il capitolo Torre del Grifo, che presto sarà oggetto di valutazioni e di attenzione. Quale futuro per il centro sportivo? I costi di gestione, stratosferici se non impattano con i guadagni ridotti al momento allo zero anche a causa della pandemia, ma non solo, vista la gestione degli ultimi tempi, richiedono oculatezza negli investimenti e un utilizzo produttivo della struttura. Molti vedono in Torre del Grifo l’obiettivo principale di Benedetto Mancini e forse non soltanto il suo.
La squadra rossazzurra meritava e merita di chiudere la stagione: la città si è esaltata nel percepire l’impegno di ogni singolo calciatore, non sono i risultati ad aver entusiasmato la gente, bensì la partecipazione ad un momento drammatico della storia del club, conclusasi con il fallimento di dicembre. In una situazione costellata di macerie e di poche certezze, siamo ancora costretti a barcamenarci per un po’. Aspettiamo il Benedetto Mancini, lui ci darà le risposte. Obiettivo a breve termine: tornare a parlare di calcio!
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