ESCLUSIVA – Stampa pugliese, Tosques: “Foggia-Catania bella sfida tra squadre in salute e di valore. Serie C, 60 club sono troppi…”

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Si avvicina Foggia-Catania. In vista del match il collega Alessandro Tosques di ‘FoggiaToday’, che ringraziamo per essere intervenuto, ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com approfondisce le tematiche legate ai Satanelli. Spazio anche ad alcune considerazioni sulla squadra dell’Elefante e non solo.

Tra campo ed extra campo, come arriva il Foggia al confronto casalingo con il Catania?
“Diciamo che il momento è tutto sommato positivo. La squadra è reduce da due vittorie di fila pesanti in ottica classifica e, finalmente, Zeman può avere a disposizione la rosa quasi al completo dopo un inizio di 2022 caratterizzato dagli infortuni e dall’emergenza Covid. Extra campo, ci sarà da risolvere la querelle tra il presidente Canonico e i soci di minoranza. La prossima settimana sarà nominato il nuovo Cda. C’è da registrare, per fortuna, la quasi certa restituzione dei due punti di penalizzazione, dopo le modifiche all’articolo 20 bis delle Noif da parte del Consiglio Federale”.

Baldini e Zeman, l’allievo che sfida il maestro. Ci sono i presupposti per assistere ad una bella partita?
“Senza dubbio sarà una bella sfida tra due squadre in salute, con giocatori di valore e un calcio più che gradevole”.

Salvezza sul campo quasi aritmetica per il Catania. I rossazzurri potrebbero agganciare in extremis la zona playoff, oppure vedi compagini più attrezzate?
“Considerando che davanti c’è poca continuità, io credo che il Catania possa ancora giocarsela, alla luce del fatto che deve anche recuperare una partita”.

Quali sono principalmente i punti di forza e debolezza del Foggia?
“La squadra è il punto di forza e il punto di debolezza di se stessa. Sembra un paradosso, ma non lo è. Credo che, al netto di infortuni e Covid, la squadra non abbia mai fatto il salto di qualità anche per una questione mentale. Viceversa, quando è sul pezzo, può giocarsela con chiunque, come è accaduto con Bari e Avellino. Se dovessi menzionare qualche singolo, ora mi verrebbe in mente Petermann. È il metronomo, se gira lui, il Foggia ha un ritmo completamente diverso. Senza dimenticare, naturalmente, i tre d’attacco Curcio, Ferrante e Merola”.

Quale undici potrebbe opporre Zeman al Catania?
“Penso che rivedremo la stessa formazione di mercoledì. L’unico dubbio potrebbe esserci a centrocampo con Garofalo che giocherebbe al posto di Di Paolantonio. In porta ci sarà di nuovo Dalmasso, a causa dell’infortunio di Alastra. Difesa con Garattoni, Sciacca, Di Pasquale e Nicolao; centrocampo con Rocca, Petermann e Garofalo (o Di Paolantonio), e attacco con Ferrante affiancato da Curcio e Merola”.

Tante nobili decadute militano in C e fallimenti sempre più frequenti. Cosa bisognerebbe fare a tuo avviso per limitare il fenomeno?
“Beh, diciamo che questo inasprimento delle norme sui cambi di proprietà e passaggi di quote possono essere un inizio per fronteggiare l’avvento di soggetti poco raccomandabili. Tuttavia, resto convinto che 60 squadre in serie C siano troppe. È fondamentale un restyling che parta, in primis, dalla riduzione del numero delle società. Non sarebbe male, anche una eventuale trasformazione della terza serie in semiprofessionismo, che gioverebbe in particolar modo ai club provenienti dai dilettanti. A livello di contributi una società di serie C ha le stesse spese di una di serie A, con la differenza che gli introiti sono del tutto imparagonabili”.

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