Curioso articolo per il quotidiano La Sicilia a cura di Rosario Faraci, che insegna Principi di Management all’Università di Catania dove è Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Impresa, in merito al business nel calcio italiano, ormai in mano a tantissimi stranieri. Sostanzialmente è finita per sempre la stagione del presidente mecenate, s’impone un nuovo modello.
A tal proposito, riferendosi alla situazione calcistica del Catania, si legge: “In questi giorni, a Catania si discute sul futuro della società calcistica locale per salvarne matricola e brand, pagando i debiti pregressi. Sono diverse le suggestioni su nuovi assetti proprietari, alcune più fattibili, altre meno; quelle che si originano dal cuore e dall’attaccamento alla bandiera rossazzurra fanno pure tenerezza. Ma il calcio va gestito in chiave autenticamente manageriale e sotto quest’aspetto il Catania deve fare un salto di qualità. Un management padronale basato sulla centralità dell’uomo di fiducia della proprietà non è più funzionale alla visione di un calcio moderno e multi-business. Non sono invocabili nemmeno modelli gestionali in cui gli azionisti, per il solo fatto di aver investito soldi, si sentono autorizzati ad interferire su tutte le scelte aziendali e persino quelle sportive. Occorre management autenticamente professionale che sia in grado di cogliere tutte le connessioni positive tra impianti sportivi, la bandiera del calcio, la gestione dell’indotto e le opportunità che può offrire in prospettiva il territorio”.
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