Colpo del Catania sul difficile campo della Turris. La squadra che esprime il miglior calcio della Serie C cade tra le mura amiche sotto i colpi di un Catania vittorioso con pieno merito. I rossazzurri calano il tris, ma il bottino poteva essere addirittura più ampio. E’ mancata la ciliegina sulla torta, l’inviolabilità della porta difesa da Sala. Ma va bene così. La formazione di mister Baldini era chiamata a conseguire un risultato pesante ai fini della classifica ed è arrivato. Consegnando risposte positive ad un ambiente ora un pò più sereno. Risposte che portano anche la firma di Luca Moro. Se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, sarebbe potuto essere ancora più cattivo sotto porta in un paio di circostanze. Ma un gol di pregevolissima fattura ed un assist confezionato a beneficio di Albertini possono certamente bastare per qualificare una prestazione eccelsa da parte di Moro e di tutta la squadra nel suo complesso.
Fa piacere evidenziare, tra l’altro, che il bomber rossazzurro ha trovato anche il modo perfetto di reagire alle critiche, dimostrando a chi nutriva dubbi sulla professionalità del ragazzo, che l’avere già firmato un contratto con il Sassuolo non pregiudicherà il proprio rendimento fino al termine del torneo. Moro è giovane e sa che continuare a crescere nelle prossime partite con la maglia del Catania sarà un biglietto da visita importantissimo quando si presenterà a Sassuolo per il ritiro estivo. C’è un record di gol in rossazzurro da inseguire, una classifica marcatori da vincere e, magari, stravincere. Ci sono tanti sogni da realizzare. E c’è la riconoscenza, che nel calcio come nella vita ha un valore ed è quella che il ragazzo classe 2001 nutre nei confronti del Catania, di mister Baldini e del Direttore Pellegrino per avere puntato con decisione su di lui.
La tappa di Torre del Greco, comunque, non deve essere vista solamente come la rivincita di Moro. E’ anche il segnale di una squadra scesa in campo con il giusto approccio nell’arco dell’intera durata del match, senza cali di concentrazione (ad eccezione dell’ingenuità difensiva costata il momentaneo 1-2 di Ghislandi) e la mentalità di chi comprende l’importanza d’incamerare il maggior numero di punti possibili per allontanarsi dalla zona Play Out. In attesa della fastidiosa penalizzazione che arriverà tra circa una settimana (con essa si spera anche la notizia di investitori seri che rilancino il calcio a Catania), l’Elefante c’è, non molla la presa. Lotta consapevole delle potenzialità di cui dispone e dei propri difetti, che si possono, anzi devono correggere. Ma il gruppo è unito, compatto, non ci sono crepe all’interno di uno spogliatoio assolutamente coeso e subito proiettato alla successiva sfida al Picerno.
La strada è ancora lunga. Intanto si riparte dal ritorno ad una vittoria che mancava dal 12 dicembre scorso e, quindi, rappresenta la prima del nuovo anno solare. Si riparte dalle sgroppate di Albertini e Pinto (forse mai così bene quest’anno), dal ventunesimo gol di Moro ma anche dalle mosse tattiche azzeccate da Baldini che, rispolverando il 4-3-3 di base, ha avuto ragione collocando Biondi e Greco nel tridente offensivo con Cataldi in cabina di regia a mettere ordine, il convincente esordio da titolare di Simonetti come mezzala d’assalto, un Rosaia tutto cuore e grinta, una difesa che ha concesso pochissimo al temibile attacco torrese ed i subentrati scesi in campo con lo spirito giusto. In primis Zanchi, autore della sua prima rete stagionale. A fine gara Baldini si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, rispedendo al mittente le polemiche dell’ultimo periodo ritenendole “dannose e vergognose”. Ci sta anche questo, in un momento in cui Catania ha bisogno di respirare un clima meno teso e farsi trascinare da un vento di speranza per salvaguardare il presente e guardare ad un futuro migliore.
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