QUESTIONE DI ORGOGLIO: la squadra non abbassa la testa e vuole rispondere sul campo

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Voglia di reagire immediatamente, di sfogare la tensione trasformandola in energia positiva da riversare sul rettangolo verde contro il Picerno. Da un lato mister Baldini sarà un leone in gabbia, non potendo stare vicino ai propri giocatori nel corso della partita, causa squalifica. Dall’altro la squadra ha ricevuto precise direttive dal tecnico rossazzurro e, dopo ore difficili per via dell’asta deserta che mette seriamente a rischio la prosecuzione del campionato dopo il 28 febbraio, è pronta a dare una risposta contro il Picerno.

Per i giocatori non esiste strumento migliore del dare un calcio ad un pallone che rotola, come sovente ricordato a mezzo stampa da Baldini, per dare un senso a quel che si fa. La squadra, in questo senso, al netto dei limiti ha quasi sempre fornito la prestazione. L’impegno, lo spirito di sacrificio e l’abnegazione non mancheranno neanche stavolta. Perchè il Catania è ancora vivo, al di là delle sempre più preoccupanti vicissitudini societarie, e perchè il gruppo squadra è talmente unito e compatto che non potrà che sfoderare una prova d’orgoglio nell’arco dei 90′. Meglio se spinto dal calore del popolo rossazzurro, chiamato a sostenere una volta di più i propri beniamini in un momento così difficile e delicato. I calciatori non intendono abbassare la testa, provando ad estraniarsi ancora una volta dalle vicende extra campo. Nella speranza che, chi di dovere, salvi il Catania finchè esiste la possibilità di farlo.

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