EX ROSSAZZURRI – Rigoli: “Il Catania dalla cintola in su può giocarsela anche con Bari e Catanzaro. Club appetibile, nessuno speculi. Squadra più equilibrata? Biondi la chiave”

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Pino Rigoli

L’ex allenatore del Catania Pino Rigoli è intervenuto nel corso della trasmissione televisiva ‘Corner’, su Telecolor, per analizzare la situazione del Catania, reduce da due vittorie consecutive, in vista del confronto con la Paganese. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

“Calapai è stata una perdita importante per quelli che sono gli equilibri del Catania. Con Lorenzini secondo me però il Catania qualcosa l’ha guadagnata. Sappiamo le problematiche extra campo e la squadra proprio per questo motivo è riuscita a creare un tutt’uno, avvertendo la fiducia della tifoseria. A parte la bontà tattica e l’organizzazione di squadra, si sta andando oltre le aspettative. Soprattutto nelle ultime partite. La tenuta difensiva migliora? Più il tempo passa e più il lavoro del tecnico porta dei frutti in termini di prestazioni. Biondi dà grande equilibrio e capacità di corsa nelle due fasi, nelle transizioni positive peraltro è un giocatore che fa male a qualsiasi squadra. Questa può essere una chiave tattica importante, potendolo sfruttare nella zona di campo in cui lo sta impiegando Baldini”. 

“Asta? Il Catania è appetibile perchè sappiamo cosa può dare questa città e quello che ha dato in certi momenti. Il Catania va preso a prescindere dal parco giocatori, per quello che rappresenta la città, per la cultura sportiva di questa tifoseria. Chi lo prende, deve farlo in un modo serio senza illudere nessuno e senza venire a speculare sotto il nome del Catania. I progressi della squadra? Il Catania dalla cintola in sù è di primo livello e può giocarsela con tutti – includendo Bari, Catanzaro e Avellino – perchè di attaccanti come Moro se ne sono visti pochi, magari Antenucci che è un calciatore affermato, ma l’exploit di Moro in questa categoria è un valore aggiunto per il Catania. Greco? Sono un grande estimatore di questo giocatore che sta dimostrando di meritare categorie diverse. Anche nei momenti dove magari il Catania non ha raccolto dei risultati importanti, lui ha sempre fatto delle grandissime prestazioni, riesce a creare un grande squilibrio alle avversarie con i suoi inserimenti e aiuta la squadra quando c’è da recuperare palla. E’ un ragazzo di grandi prospettive, ne sentiremo parlare sicuramente”. 

Questi giocatori hanno anteposto i problemi individuali, portando avanti il discorso squadra sapendo di rappresentare Catania, una maglia, e di onorare i colori di questa magnifica città. Da una stagione così piena di avversità potrebbero trarre vantaggio per il futuro. Fare turnover in ottica Paganese? Da allenatore rispondo che io metterei sempre la migliore formazione per poter affrontare la partita che mi viene posta dal calendario, perchè è giusto rappresentare i colori del Catania al meglio, provando a vincere ed incamerare il maggior numero di punti possibili”.

“Trappola Paganese? Il Catania deve fare la partita per se stesso, cercando di proseguire questa striscia di risultati per raggiungere al più presto la quota salvezza. Questo campionato è difficile, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Vedi il Bari che si trovava a +7 dalla seconda e adesso ha riaperto il campionato. Non ci sono partite semplici. Il Catania ci arriva bene sul piano psicofisico, tatticamente la squadra ha raggiunto degli equilibri importanti, può giocarsela con tutti. La Paganese vive un momento di grande difficoltà dopo una buona partenza, ma il Catania non deve commettere l’errore di concedere qualcosa e di sottovalutare l’impegno inconsciamente. Il Catania per esigenze anche di classifica non se lo deve permettere. Servirà la stessa umiltà che ha contraddistinto le ultime gare”.

“Il mio futuro? Ho passato una brutta esperienza lo scorso anno sotto il profilo umano, non mi riferisco all’esonero ma ad altro. Non è scritto da nessuna parte che per forza devo allenare. E’ la mia professione ma vedo che il calcio va sempre più a rotoli, ci sono delle grossissime difficoltà, delle gestioni troppo ballerine. Bisogna avere i piedi per terra per poter affrontare delle situazioni che ci vengono proposte, perchè noi allenatori siamo l’anello debole di questo sistema. Non smetto di allenare perchè c’è ancora tanto fuoco dentro di me, ma deve arrivare la proposta giusta per poter lavorare nelle condizioni migliori“.

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