Tra i principali doppi ex della sfida Turris-Catania spicca certamente il palermitano Pietro Tarantino, protagonista della cavalcata rossazzurra verso la C1 nel ’98-99 e che ottenne una promozione anche a Torre del Greco nel ’96-97. L’ex centrocampista è intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com in vista del match tra le due squadre:
Pietro, quali emozioni hai provato principalmente indossando le casacche delle due squadre?
“Innanzitutto porto con me il ricordo delle promozioni ottenute con entrambe. Nel 1997 militavo tra le fila della Turris e festeggiammo il salto di categoria in C1 battendo proprio il Catania in finale Play Off. Nella stagione 1998-99 vinsi il torneo di C2 in rossazzurro. Emozioni indelebili. Contro il Catania vincemmo il match di ritorno di misura, grazie alla rete siglata da Antonaccio, ma molto importante ai fini della vittoria fu il pareggio a reti bianche maturato all’andata a Catania. I rossazzurri fecero pochissime azioni da gol, contenemmo alla grande i rossazzurri costruendo le fortune della stagione su quel pareggio. Da calciatore rossazzurro, invece, le emozioni provate vincendo il campionato furono diversissime da tutte le altre piazze. Perchè a Catania si respirava un’atmosfera da Serie A e ci sentivamo giocatori da A. Facevamo circa 20mila spettatori a partita. Ti rinoscevano tutti in città, ovunque andavi. Catania ha un bacino d’utenza molto importante. Torre del Greco è una piazza esigente ma non è la stessa cosa di Catania, dove il patron Massimino dettava legge dappertutto, era un funambolo, un tipo che piaceva a tutti”.
Lo scenario attuale indica la Turris decisamente più avanti in classifica rispetto al Catania.
“Eh sì, la Turris occupa posizioni d’alta classifica mentre non si può dire che il Catania navighi in belle acque viste le note problematiche societarie. La Turris vanta un gruppo ormai consolidato, con l’avvento del mister Caneo la città di Torre del Greco sta sognando. Vedendo le realtà presenti in questo torneo e la Turris che si ritrova lì, per la tifoseria corallina è un momento da sogno. Il Catania lotta per salvare il calcio professionistico, ma senza punti di penalizzazione avrebbe potuto fare un altro tipo di campionato. Sarà veramente dura per il Catania domenica, perchè Torre del Greco è un campo difficile. La Turris, come dicevo, esprime un bel calcio ed è un’ottima squadra che viene da un ko immeritato a Monopoli. Mi auguro che il Catania possa fare bene e tirarsi fuori dai guai. Non si può vedere il Catania in Lega Pro, per giunta in questa posizione di classifica”.
In un momento così delicato, quanto può essere utile la ‘freschezza’ di vari giovani presenti nella rosa di Baldini?
“Può essere un’arma in più. Indossano una maglia pesante, ma in questo momento i giovani sono più spensierati perchè vogliono anche mettersi in mostra. Tra questi Moro, che ha già trovato l’accordo con il Sassuolo per la prossima stagione ma escludo assolutamente che il ragazzo possa tirare un pò i remi in barca. Penserà solo al gol e basta. E’ quello che sa fare benissimo. Moro farà di tutto per incrementare il bottino di reti. Che è già un bottino estremamente importante. Io ricordo che prima di trasferirmi al Catania giocai con la Turris pur avendo già l’intesa perfezionata con il club rossazzurro, ma la mia testa era interamente rivolta alla Turris e, statene certi, sarà così anche per Moro”.
Vedi un Catania a rischio?
“No, però bisogna stare attenti. La classifica è quella che è. Arriverà un’altra penalizzazione. Se il Catania gioca da Catania si può tirare fuori tranquillamente. E sarà altrettanto importante la risoluzione dei problemi societari. Si deve trovare un acquirente di spessore. Sono ottimista in questo senso. Immagino che Torre del Grifo, in un secondo momento, possa rientrare nel pacchetto Catania per chi rilevasse il ramo calcistico aziendale. Torre del Grifo è un punto attrattivo per chi volesse investire ai piedi dell’Etna”.
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