Nel giorno in cui il calcio italiano piange la scomparsa dell’ex patron del Palermo Maurizio Zamparini, ricordiamo due occasioni in cui l’imprenditore friulano prese le difese della Sicilia.
Come quando, ad esempio, rispose allo scrittore ed opinionista catanese Giampiero Mughini, il quale durante la trasmissione ‘Tiki Taka’, su Italia 1, disse: “Quando io da ragazzo sono andato a Parigi, ho detto: «Era qui che dovevo nascere», altro che il mare siciliano. Io sono scappato dalla Sicilia. E ho avuto ragione. Sono stufo della retorica meridionalista”. Questa la risposta di Zamparini: “Quello che stai dicendo non è giusto. Scappare? Ma come si può scappare dalla Sicilia? La Sicilia è un’isola felice! Ogni siciliano vero vorrebbe viverci ma spesso per motivi lavorativi, purtroppo è impossibile. Mi sorprendo di te, siciliano, che ti accontenti di vivere a Torino o a Roma e non hai voglia di Sicilia. Lì si vive bene. C’è una cultura incredibile. Palermo è stata una capitale durante il dominio arabo e normanno. Io non vivo in Sicilia perché sono attaccato al Friuli che è la mia terra, ma un siciliano che non vuole stare in Sicilia non lo capisco”.
Oppure citiamo il commento di Zamparini circa un ipotetico futuro da dittatore nel nostro Paese soffermandosi sulla gestione politica della Sicilia, attraverso le pagine del Corriere della Sera: “Per un imprenditore è difficile lavorare in Italia. Mi vergogno della nostra classe politica e delle istituzioni. Se facessi il dittatore in 5 anni renderei la Sicilia il posto migliore del mondo. Cambierei l’economia, darei soldi ai singoli per produrre ricchezza sviluppando l’agricoltura”.
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