Sulle pagine de LoSportWeb, l’allenatore del Catania Femminile Peppe Scuto parla così della stagione sin qui disputata dalla squadra rossazzurra nel campionato di Serie C:
“Ci siamo ritrovati in un raggruppamento di 16 squadre, ovvero ben 30 partite tra andata e ritorno e con le problematiche legate al Covid-19 il tutto si è complicato un po’. Noi però sin dall’inizio abbiamo agito con consapevolezza. Abbiamo scelto di puntare sulle ragazze del territorio che nella maggior parte dei casi sono giovani. La squadra che va in campo tutte le domeniche, è formata da under 17 e under 15. Stiamo lavorando in proiezione futura. Stiamo soffrendo tanto, ma riteniamo importante l’esperienza in un campionato nazionale che ha sempre qualcosa in più rispetto al torneo regionale. Conosciamo i rischi, ma la stagione è ancora lunga”.
“Siamo partiti dalle base. Tra under 15 e under 17 abbiamo ragazze inesperte ma davvero valide, e lo dimostreranno nei campionati di appartenenza, ne sono certo. Nella fase regionale vogliamo puntare a fare molto bene. Il futuro lo stiamo programmando. Stiamo già pensando ad una scuola calcio, cercando di allargare i nostri orizzonti non solo su Catania e provincia ma su tutta la Sicilia Orientale. Rappresentiamo un club importante e lavoriamo in una, Torre del Grifo, tra le strutture più importanti d’Italia. Ciò permette alle squadre di potersi allenare nel migliore dei modi. Noi come staff ci confrontiamo parecchio con i tecnici del calcio maschile per cui facciamo esperienza”.
“Da Napoli in giù le società durano un paio di anni per poi arrendersi perché i costi sono importanti. Noi ad esempio, da girone, ci rechiamo a Roma, ben sei volte in una stagione. Sono spese rispetto alle stesse romane. Sosteniamo spese di circa 30/40mila euro in più rispetto agli altri club del centro o del nord che riescono a fare quasi tutte le trasferte in giornata. Non abbiamo le risorse al Sud (e molte volte le strutture), ma abbiamo una grande passione che ci fa superare le difficoltà con tenacia. Si soffre è vero ma non si molla di un centimetro”.
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