Nel corso della trasmissione ‘Unica Night’, in onda su TeleJonica, mister Francesco Baldini è tornato sulla vittoria di Torre del Grifo, la situazione attraversata dalla squadra e le vicissitudini societarie. Queste le parole evidenziate da catanialive24.it:
“Vincere a Torre del Greco è stata una bella soddisfazione, una prova importante sotto tutti i punti di vista su un campo difficile. I ragazzi hanno dato tanto, non si sono fermati. E’ stata una vittoria importante. La difesa finalmente solida? Monteagudo è cresciuto molto. Ha avuto bisogno di tempo, è un ragazzo che ha ancora margini di miglioramento. Lorenzini lo conosco, l’ho allenato al Bologna, avevamo provato a prenderlo a inizio anno come Simonetti ma non ci siamo riusciti. Dobbiamo ancora recuperare Claiton, mentre Pinto e Albertini hanno offerto una prestazione di alto livello“.
“Come convincere i giocatori a venire o restare qui? Lorenzini da titolare alla Turris ha deciso di venire qui per la maglia. La piazza di Catania ha una dimensione calcistica fondamentale. Claiton ha avuto due offerte dalla Serie B, ma anche altri che siamo riusciti a tenere. Non è stato però necessario convincere nessuno, come Russini che non ha considerato nulla oltre il Catania. Idem Monteagudo, che aveva offerte importanti e ha deciso di non partire. Io sono convinto che sia Zanchi che Piccolo diventeranno giocatori fondamentali nel finale di stagione: con Andrea non abbiamo litigato, sono semplicemente scelte. Per quanto riguarda Russotto, la sua esclusione è stata di natura tattica: contro la Turris, che spinge molto sugli esterni, avevo bisogno di laterali che pensassero molto anche alla fase difensiva: questo non è nelle corde di Andrea, per questo ho preferito inserirlo dopo”.
“Quando sono arrivato qui, ho avuto da subito la sensazione di essere in una piazza da Serie A, con un centro da Serie A. Un contesto importantissimo. Avevo messo in conto che si potessero presentare delle difficoltà, ma non pensavo che ce ne sarebbero state così tante. Ci sono stati giorni complicati, come il vivere con mio figlio 1000 km lontano da me. Confrontandomi con il mio procuratore, non ho mai pensato di lasciare Catania durante i momenti critici. La città mi piace, quando posso mi piace andare in centro. Ho giocato 7 anni a Napoli e Catania me la ricorda per calore, passionalità e modo di vivere“.
“I complimenti non vanno fatti a me, ma a tutto lo staff. Per quanto riguarda i ragazzi, tutti sono importanti. Chi ha giocato meno ha fatto comunque 15 presenze, chiunque è protagonista, sia chi gioca sempre, sia chi lo fa meno. Si è venuto a creare un bel gruppo, unito, tra i giovani e i più vecchietti: quando li vedi tutte le sere a cena, vuol dire che c’è grande armonia. Moro? Luca ci ha convinti subito in allenamento, mi è dispiaciuto però per Estrella che mi aveva impressionato tanto. Greco all’inizio non giocava, ma poi ho pensato che dovevo trovare il modo per metterlo in campo: lui e Moro hanno capito che Catania è un’occasione importante per lanciarsi verso palcoscenici importanti. Cataldi? Riccardo può essere un patrimonio per questa squadra. Cataldi con la partenza di Maldonado ha avuto la possibilità di avere spazio. Lo abbiamo inserito gradualmente per non bruciarlo, con la partenza dell’ecuadoregno sta giocando di più
“Sigi? Qualcuno dei soci non l’ho neanche mai conosciuto. C’erano dei punti di riferimento, io e Maurizio come le altre persone che lavorano in società. Ci sono state difficoltà immani, soprattutto quando non potevamo utilizzare i calciatori appena acquistati per motivi di fjdelussioni varie: in Coppa Italia, per esempio, siamo stati costretti a utilizzare come portiere il giovanissimo Borriello. Cosa farei se finisse tutto? Non voglio neanche pensarci, la immagino sempre come una cosa lontanissima. Spero che qualcuno capisca l’importanza della piazza: l’importante è che si torni a parlare presto soltanto di calcio“.
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