Ex allenatore del settore giovanile rossazzurro, Pierpaolo Alderisi si sofferma sul campo. In particolare sugli ultimi risultati del Catania con qualche considerazione ai microfoni di Globus Television, nel corso di ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’, in vista del prossimo impegno stagionale con il Picerno:
“Dissi che quella di Andria sarebbe stata la partita più insidiosa per motivazioni di classifica, essendoci la possibilità di distanziarsi dalla zona pericolo. Ed è stato così, ma bravo il Catania a uscire indenne da una difficilissima trasferta. A Torre del Greco invece è stato riproposto l’atteggiamento di gare tipo Bari. Il Catania ha qualità, organizzazione, fa quasi sempre prestazione grazie al lavoro di Baldini e ai giocatori che in una situazione complicata si stanno impegnando veramente tanto. Questi 4 punti così importanti, in un momento difficile per la società vanno condivisi anche con il lavoro del Direttore Pellegrino. Spesso non lo si cita ma ha lavorato con grandissima abnegazione e impegno e con risorse che quasi mai sono state elevatissime“.
“Vorrei che il pubblico fosse numeroso sabato allo stadio soprattutto per dare un senso ai sacrifici di queso gruppo tecnico, giocatori e staff. In mezzo alla burrasca stanno mantenendo la barra dritta, la concentrazione alta. La squadra al di là dei limiti ha fatto quasi sempre buone prestazioni. Credo sia giusto riconoscere questo merito a chi indossa la maglia del Catania con grande professionalità e va supportato”.
“Picerno? Bisogna fare tre punti, in quanto successivamente ci sarà un ciclo di partite che vedrà il Catania impegnato a Castellammare di Stabia e altre gare complicate come quelle al cospetto di Virtus Francavilla e Avellino. Diventa importante riuscire a sfruttare il turno casalingo sabato. Mi aspetto che il Catania faccia suoi i tre punti, anche se non se la vedrà con una banda di disperati perchè il Picerno è una buona squadra e lo dimostra anche la classifica. Ci sarà da soffrire”.
“Su Moro ricordo bene con quali commenti fu accolto a Catania, ritenuto un ragazzino che non potesse venire in una piazza come quella etnea, adesso invece fa quello che fa e sorrido quando si mette in discussione la sua professionalità, temendo che lui non potesse continuare a dare il contributo offerto fino a questo momento. Sono storture del mondo del calcio e fanno riflettere”.
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