Ospite negli studi di Gold 78, il Presidente Aiac Catania Lucio Tosto è intervenuto nel corso della trasmissione sportiva Penalty:
“Il mio pensiero va innanzitutto allo staff tecnico del Catania che in questi mesi penso abbia lavorato in condizioni mentali e pratiche non ottimali. Faccio un plauso a Baldini, un grande allenatore, peccato che sia capitato in un’annata sbagliata. E’ un grande condottiero e lo ha dimostrato dal punto di vista tecnico e morale, tirando avanti la baracca in momenti critici. Non è mai facile gestire un gruppo quando non si è pagati e non si sa se l’indomani si gioca. Bravissimo a motivare i giocatori, lo staff ha fatto tanto ed è stato importante anche l’apporto di Pellegrino che quasi si è messo in pantaloncini in panchina ad incitare la squadra essendo presente. Sotto il profilo societario siamo tutti in attesa di qualcosa che non sappiamo se succederà o no. Intanto c’è un filo di speranza. Non ci sono più alibi, con un paio di mesi di tempo per trovare l’acquirente che dia continuità a questo Catania”.
“Non dobbiamo dimenticare al momento dell’acquisizione di Sigi le condizioni in cui era il Catania. La Sigi in quel caso ha salvato il Catania prolungandogli la vita e ancora c’è speranza. Questo non vuol dire che non siano stati commessi errori evidenti, vedi la mancata ricapitalizzazione e la gestione quotidiana. Gli errori partono da molto più lontano e sono proseguiti. Si spera in un interlocutore serio che abbia i soldi ma soprattutto una strategia. Non si può più sbagliare. Servono soldi, idee, programmazione, uomini, competenza. L’estensione dell’esercizio provvisorio non è casule. Il Catania ha dei giocatori importanti che fanno gola a tante squadre, chi andrà via lo farà per sposare un progetto più sicuro. La palla passa ai calciatori, che sono dei professionisti. Mi metto nei panni di Baldini e tutto lo staff che tra Covid e questioni societarie lavorano in una condizione drammatica”.
“In quegli otto anni di Serie A si vedeva anche una programmazione, una gestione oculata acquistando giocatori nelle serie inferiori o all’estero rivendendoli a prezzi abbastanza alti anche. Però il calcio insegna che queste dinamiche non è la prima volta che accadono. E’ successo a tante altre squadre blasonate. Girano troppi soldi nel calcio e quando girano troppi soldi spesso dietro l’angolo c’è il fallimento. Non avrei mai pensato che il Catania, oggi, si sarebbe trovato in una situazione del genere. Poi quel famoso litigio tra Pulvirenti e Lo Monaco ha segnato uno spartiacque. Perchè finchè c’era quella gestione si andava bene, poi qualcosa si è rotto fino ad arrivare ai giorni nostri ma, ripeto, adesso c’è speranza. Sono solo delle sensazioni le mie, ma molte volte noi addetti ai lavori siamo guidati bene dalle sensazioni. Qualcosa nascerà in questi mesi perchè Catania è rispettata dalla Figc e Ghirelli ne ha sempre parlato benissimo. E’ una città ambita, sicuramente uscirà qualcosa di buono. Ci sono due fazioni in questo momento, gli speranzosi e coloro che si abbattono. Esiste però un filo conduttore, l’amore per il Catania. Un amore viscerale. Anche chi contesta aspramente lo fa per amore“.
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