STAMPA LOCALE – Lo Porto: “Non vorrei un Sigi bis. Titolo sportivo appetibile, si dedichi attenzione e professionalità alla comunicazione”

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L’intervento di Daniele Lo Porto, giornalista del Giornale di Sicilia, nel corso di ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’ a Globus Television in occasione dell’iniziativa del Network Mediatico Congiunto promossa da Max Licari:

“I curatori fallimentari dovranno gestire l’ordinaria amministrazione e paradossalmente ci rientra anche il mercato di gennaio. Abbassare il monte ingaggi è una delle priorità per fare quadrare i conti, quindi qualche operazione in uscita è ampiamente prevedibile. Il Catania potrebbe perdere qualche pezzo ma credo sia importante arrivare al più presto all’asta per l’aggiudicazione del titolo sportivo. Prima arriva e prima può dare qualche conforto e certezza alla rosa. Sicuramente i curatori lavoreranno nelle prossime ore anche sull’aspetto sportivo e di organico, mantenendo il gruppo compatto. La sosta del campionato, il rinvio al 23 gennaio contro il Bari probabilmente gioca a favore anche dei curatori fallimentari”.

“La possibilità che qualche componente di Sigi si presenti all’asta? Se dovesse fallire anche Sigi, chi ha cariche nel Consiglio d’Amministrazione non potrebbe partecipare all’asta. Non vorrei che ci fosse un Sigi bis. Spero in un soggetto che sia radicato nel territorio e non necessariamente catanese. Personalmente preferirei un soggetto che è presente e conosce l’ambiente, ma che nulla abbia a che fare con la Sigi. Sarebbe incomprensibile che chi non ha avuto i soldi per onorare neanche gli impegni minimi si ripresenti adesso. Il titolo sportivo del Calcio Catania senza la montagna di debiti accumulati dalla vecchia SpA può diventare sicuramente appetibile, trovando anche più di una soluzione”.

“Tra le tante mancanze della Sigi penso alla guerra di comunicati con Tacopina, al mancato accordo con quest’ultimo che credo sia scaturito anche da una litigiosità non giustificata e non comprensibile da parte di chi dovrebbe vendere nei confronti di chi dovrebbe comprare. Penso ad un contrasto di comunicazione fra il Calcio Catania e la Sigi. Al fatto che Sigi sia stata totalmente assente in queste settimane davanti al fallimento. Penso a quando fu annunciata la Catania Card, oppure quando Nicolosi disse che i giornalisti non dovevano seminare zizzania. Noi giornalisti siamo autorizzati a riportare invece gli aspetti positivi o negativi, non a seminare zizzania. L’avv. Ferraù diceva di smettere di parlare di Tribunale concentrandoci sul calcio giocato, invece ci siamo ritrovati a parlare drammaticamente più di vicende giudiziarie. Va resettato tutto. Auspico da addetto ai lavori che la società che rileverà il titolo sportivo dedichi attenzione e professionalità alla comunicazione“.

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