Nuovo appuntamento con la rubrica del Quotidiano di Sicilia, Contropiede QdS. Spazio alle parole dell’ormai ex preparatore dei portieri del Catania Armando Pantanelli:
“Pensavo a fare il mio lavoro al massimo delle possibilità senza pensare a soldi o altro. Non mi ha condizionato per niente la situazione societaria. Si era partiti già senza i giusti presupposti ma abbiamo deciso di andare avanti, di fare il nostro dovere. Ci siamo isolati, poi quando erano arrivate le scadenze importanti abbiamo capito che non c’era più spazio per altro. Speriamo che in fretta si faccia questo bando così si potranno programmare le cose per bene come la piazza di Catania richiede e merita”.
“I ragazzi quando hanno scelto di venire a Catania credo che già avessero un sentore della situazione. Quindi sono stati tutti molto bravi, staff e ragazzi, ad isolarsi totalmente dal chiacchiericcio in giro per la città cercando di fare il loro dovere al massimo e ritengo che i tifosi lo abbiano apprezzato. Adesso siamo arrivati ad un punto un pò più pesante e non vorrei che qualcuno possa mollare e cambiare aria. Con la pubblicazione del bando ci sarà sicuramente qualcuno che possa acquisire il Catania per un progetto importante“.
“Tutti un anno e mezzo fa eravamo contentissimi, si parlava di salvatori della patria, poi con il passare del tempo si è capito che Sigi avesse fatto un passo un pò troppo grande per le proprie possibilità. Sicuramente il fatto che Sigi ha cercato di tenere in vita la matricola e tutto il contesto che ne deriva è apprezzabile, ma se un anno e mezzo fa si fosse ripartiti da zero forse sarebbe andata meglio. Con i se e con i ma però non si va da nessuna parte. Ormai bisogna pensare da adesso in avanti e non a quello che è stato. L’errore più grande commesso da Sigi? Hanno fatto il passo più lungo della gamba. Hanno acquistato non sapendo tutti i debiti che c’erano, poi si è scoperto tutto e non sono riusciti a gestire la situazione. In più la società era formata da troppe teste e questo non ha agevolato nella ricerca di obiettivi e programmi”.
“Ho fatto il preparatore dei portieri nella squada e città che amo. E’ venuta fuori l’opportunità di fare un mestiere che amo. Non so se lo farei altrove avendo famiglia e altre attività. Per Catania ed il Catania sono disposto a fare qualsiasi cosa se le cose vengono fatte in un certo modo e non tanto per sopravvivere. Con un progetto importante, preciso e determinato ci potrà essere una mia collaborazione con il Catania. Altrimenti ognuno per la sua strada”.
“Quali giocatori mi hanno particolarmente impressionato? Oltre Moro che sta facendo benissimo, cito Russini che ha fatto molto bene. Greco idem. Ce ne sono più di uno. A livello umano un plauso per tutti che sono stati dei professionisti, un ottimo gruppo stando bene insieme e allenandosi in allegria nonostante tutto. Io spero che tutti possano rimanere fino alla fine cercando di raddrizzare la barca. Dualismo in porta? Io sono dell’idea che una rosa debba avere un primo e un secondo portiere. Quest’anno si era partiti con Stancampiano titolare, poi è stato avvicendato per via di un infortunio. Sala è entrato ed ha fatto bene, quando Stancampiano è tornato al 100% della condizione psico-fisica ha difeso nuovamente i pali. Gestione abbastanza lineare dei portieri, dettata dall’infortunio di Peppe ma il titolare è sempre stato Stancampiano sulla base di quanto deciso dal mister. Sala è un secondo sui generis che ha fatto benissimo e merierebbe di giocare anche lui. Sono due portieri quasi sullo stesso livello”.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***