Due anni fa era tornato di buon grado in società con la qualifica di responsabile dell’area tecnica, svolgendo un lavoro egregio in qualità di collante tra area sportiva e amministrativa. Già stimato timoniere della formazione rossazzurra nelle agrodolci stagioni di inizio Millennio (2000-01 in Serie C1 e 2002-03 in Serie B), Guerini era rientrato nel calcio dopo essersi ritirato dalle scene per alcuni anni nel periodo seguente al suo addio alla Fiorentina. Ha portato in dote al Catania la sua cinquantennale esperienza in questo mondo, vissuto dapprima come calciatore e successivamente da allenatore e dirigente. Passato dal campo alla panchina finanche alla scrivania, ha rappresentato una figura di raccordo indispensabile in seno alle dinamiche di campo e spogliatoio.
Nei giorni scorsi ha comunicato la decisione di lasciare il Catania. Nessuna comunicazione ufficiale da parte della società, Guerini è andato via in rispettoso silenzio ma con una grande quantità di rammarico. Perchè teneva e tiene davvero ai colori rossazzurri. Queste le parole pronunciate da Guerini al suo ritorno alle pendici dell’Etna: “E’ motivo d’orgoglio per la Sigi essere riusciti a salvare la società. Farla fallire avrebbe significato anche perdere Torre del Grifo. Lavoriamo in un centro dove le strutture ci sono e dobbiamo creare calciatori, incrementando quanto fatto in tema di settore giovanile negli anni. In un centro sportivo così ci vorrei pure dormire. Io ho girato 18 società e vi assicuro che è stato fatto un miracolo, adesso vorremmo creare alla luce del sole una società prima di tutto”.
Nel giro di due anni però lo scenario si è rivelato ben diverso. Oggi il diretto interessato è di tutt’altro avviso, dichiarando recentemente ai microfoni di TMW Radio: “Ci vuole organizzazione, pazienza ma si va avanti vivendo alla giornata. Io a Catania ho vissuto proprio questa situazione dove non si sapeva cosa sarebbe successo il giorno dopo. Ho lasciato perchè non mi andava più di fare certe figure. Dispiace molto perchè io vivo qui e c’è una passione in Sicilia che in altre parti d’Italia ce la sognamo”. Dal sogno di tornare a lavorare proficuamente per il Calcio Catania all’amarezza per le successive vicende venutesi a creare. Guerini archivia l’esperienza catanese con la consapevolezza di essere un serio professionista e l’auspicio che, al più presto, a Catania si possa tornare a fare calcio come si deve.
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