ESCLUSIVA – Miceli: “Il Catania venderà cara la pelle. Soldi, passione e competenza per il rilancio del club. Moro farà una grande carriera”

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Salvatore Miceli

Salvatore Miceli, che ha vestito sia la maglia del Catania che quella del Catanzaro, concede un’intervista ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com in vista del match. L’ex centrocampista, che ha indossato anche casacche di club come Napoli e Sampdoria ottenendo brillanti risultati, auspica un pronto rilancio per i colori rossazzurri:

Salvatore, il Catania è fallito ma si spera in un nuovo acquirente e la squadra resta sul pezzo.
“Il fatto di avere a disposizione un gruppo di giocatori volenterosi e determinati che ti seguono rappresenta la prima pietra per una ricostruzione. Giusto pensare in positivo. Questi giocatori nonostante le difficoltà incontrate stanno onorando la maglia comportandosi da veri professionisti e meritano un plauso. Devono proseguire su questa strada”.

Da Bari-Catania a Catania-Catanzaro, altra sfida dal coefficiente di difficoltà elevato per i rossazzurri.
“Una sfida importante. Sono queste le partite migliori dove la squadra viene testata anche mentalmente, sperando che ci sia una continuità di prestazioni dopo Bari. Servono conferme con un’ottima gara. Si dice che il risultato sia conseguenza della prestazione ma non sempre è così, puoi fare benissimo e magari raccogliere molto meno di quanto meriti. Il Catania adotta un gioco propositivo ma dietro concede tanto. E’ importante comprendere anche quando gestire la palla e cercare di rallentare i ritmi, i ragazzi questo lo sapranno sicuramente ma attuarlo in campo non è facile. Il Catanzaro ormai da anni cerca il salto di categoria ed ha un organico teoricamente superiore, però le partite non si giocano sulla carta ma sul campo. Il risultato è aperto. Il Catanzaro incontra un Catania in salute che non sarà affatto la vittima sacrificale e, anzi, darà battaglia. A maggior ragione venderà cara la pelle essendo consapevole dei punti di penalizzazione che potrebbero arrivare. Mi auguro che il Catania porti a casa un risultato importante, rientra nelle sue possibilità”.

Sarebbe stato ancora meglio psicologicamente arrivarci con una vittoria a Bari…
“Sarebbe un errore pensare ancora a quella partita che ormai appartiene al passato. I giocatori devono fare tesoro dell’esperienza fatta, evitando di commettere quegli errori determinanti ai fini della mancata vittoria. Giusto insistere sulle certezze acquisite, confermare i lati positivi e possibilmente migliorarli ancora, correggendo anche le amnesie difensive e lavorando con mister Baldini sugli equilibri di squadra ancora da perfezionare”.

A proposito di Bari, vincerà il campionato?
“E’ chiaro che vincere un campionato è sempre difficile. Parliamo di un torneo lungo e pieno d’insidie con molte realtà blasonate e formazioni agguerrite, ma il Bari ha allestito una rosa di giocatori ampia e di valore. Al di là di qualche passetto falso che ci può stare, credo che il Bari possa fare un campionato a parte vista anche la qualità della rosa a disposizione di Mignani”. 

Prima il fallimento sfiorato, poi l’insediamento della Sigi e la morte societaria. E’ il momento di ripartire per Catania.
“Non mi aspettavo si arrivasse a tanto ma Catania è una piazza importante, sono sicuro che l’acquirente si troverà. Spesso si dice l’importanza di un imprenditore facoltoso, ma i soldi non sono tutto nel calcio. Il denaro è importante ma ci vuole anche gente seria e competente nel settore. Un Presidente che faccia quadrare i conti e investa tanto e bene sul Catania, ma anche che si faccia volere bene dai catanesi dimostrando di avere passione ed essere tifoso della squadra”.

Sei stato rossazzurro nella stagione 2004/05, com’era il tuo rapporto con la tifoseria?
“Ho passato dei mesi fantastici, stupendi. Ho trovato una città accogliente, un pubblico caloroso, esigente com’è giusto che sia per una piazza importante. Anche adesso i tifosi stanno dimostrando la loro grandezza, perchè hanno capito le difficoltà sostenendo la squadra malgrado i limiti e le criticità. Personalmente ho vissuto un rapporto molto positivo con tifosi. Ci hanno criticato e sostenuto quando era giusto farlo. Forse tornando indietro non avrei scelto di andare via definitivamente da Catania, ma anche solo in prestito o addirittura rimanere. Avrei dovuto pensare di più. Fu una separazione consensuale, io sarei potuto rimanere ma non vedevo fiducia da parte della società ed io non sono un tipo che vuole essere di peso”.

19 gol per Luca Moro fino a questo momento, tanta roba.
“Il Catania ha messo in mostra un ragazzo che ha sicuramente un destino in Serie A. Fare 19 gol in Lega Pro alla sua età non è semplice. Complimenti, sono certo che farà una grande carriera e potrebbe essere già pronto al doppio salto dalla C alla A. Non dimentichiamo che un giocatore come Torricelli è passato dall’Interregionale alla Juve vincendo persino la Champions. Ultimamente vedo esempi di giovani che fanno il grande salto partendo dal basso, vedi Messias dal Crotone al Milan. E’ molto bello questo. Ed è un bene che il Catania, a prescindere dal fatto che l’abbia fatto perchè costretto dalla situazione societaria o meno, abbia sposato la politica di puntare sui giovani. E’ sempre la strada giusta”.

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