ESCLUSIVA – Lugnan: “Col Catanzaro gara da tripla. Penalizzazione arma in più per Baldini. Asta? Catania merita passione, voglia e ambizione”

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Parola ad un importante ex delle squadre di Catania e Catanzaro, avversarie domenica pomeriggio allo stadio “Angelo Massimino” per la 24/a giornata del girone C di Serie C. Si tratta di Luca Lugnan, attualmente operativo come responsabile tecnico del settore giovanile dell’I.S.M. Gradisca. E’ intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com.

Una delle sfide più interessanti del girone C, Catania-Catanzaro. Chi vedi favorito?
“Indubbiamente è una partita di cartello. Il Catania cercherà di fare bottino pieno, viene da una buonissima prestazione a Bari e potrà sfruttare il fattore casalingo, i tifosi rossazzurri hanno dimostrato di essere dalla parte dei ragazzi e, quindi, saranno un valore aggiunto per la squadra di Baldini. Speriamo che sia un bella partita. Io ho giocato in entrambe le squadre ed è difficile per me fare un pronostico. Credo, comunque, che il Catania possa vincere. Il Catanzaro però è squadra da non sottovalutare assolutamente, ha obiettivi ambiziosi ed un organico di spessore per la categoria. Queste sono gare da tripla. Entrambe le squadre faranno sicuramente la loro parte”. 

Catania avanti di due gol a Bari quando mancava circa mezz’ora dal 90′, poi è arrivato il pareggio dei biancorossi fissando il risultato sul 3-3. Punto guadagnato o due punti persi?
“Prima di giocarla si sarebbe parlato di punto guadagnato, ma per com’è andata la partita il rammarico c’è. Vincere in una trasferta del genere poteva dare al Catania uno slancio importante. Mentalmente sei tornato a casa che hai rosicato, hai trascorso una settimana a pensarci sopra, adesso ti aspetta una partita altrettanto difficile contro il Catanzaro. Si riparte da una prestazione che dà qualche sicurezza e consapevolezza in più al Catania, da un risultato comunque importante perchè ottenuto sul campo della capolista”.

Ancora una volta tanti gol subiti, questo è l’unica nota dolente della squadra rossazzurra.
“Che la squadra faccia gol è importante, spetta all’allenatore trovare gli equilibri necessari per sistemare la fase difensiva. Soprattutto in vista di una gara difficile come quella contro il Catanzaro dove la minima disattenzione può fare la differenza. I numeri non mentono, il Catania subisce molte reti ed è un aspetto da migliorare in qualche modo trovando i giusti accorgimenti”.

Come mai il Catania riesce a fare quasi sempre meglio contro le squadre più attrezzate del campionato?
“A livello inconscio quando affronti squadre forti è facile dare il 110%, mentre quando te la vedi con compagini di medio-bassa classifica se mentalmente non sei al 100% o non giochi come fossero gare determinanti, rischi di andare in difficoltà perchè contro il Catania tutte le squadre giocano alla morte. E’ una questione mentale soprattutto. Serve la qualità della squadra ma anche il giusto carattere. Ai miei tempi c’era gente che non voleva perdere neanche le partitelle tipo Gennaro Monaco, Di Dio, il sottoscritto, Ciccio Bifera. Avere giocatori con le loro caratteristiche rappresenterebbe un valore aggiunto. Il Catania adesso ha molti giovani in rosa, la gioventù ti può portare a prestazioni strabilianti ma, magari, la settimana successiva giochi non meno intensità e rischi di perdere. Ci possono essere più facilmente degli alti e bassi in questo caso”.

E’ attesa una nuova penalizzazione in termini di punti. Mentalmente il Catania può accusare il colpo?
“No, anzi può essere un’arma in più per l’allenatore nel mettere maggiore pressione ai propri calciatori. Spronandoli a raccogliere più punti possibii perchè potrebbe arrivare fra un pò la penalizzazione e quindi non puoi rilassarti. Non lo dovresti mai fare perchè sei a Catania e indossi una maglia pesante, per cui ci vuole responsabilità, carattere, qualità, spirito di gruppo. Sempre. Ci sono tantissime componenti che l’allenatore deve far tirare fuori”.

Sei preoccupato o fiducioso per il futuro del Catania?
“Mi auguro che possa rilevare la società un imprenditore che abbia passione, voglia e l’ambizione di portare il Catania in categorie che contano. Ai tempi di Massimino c’era gente che metteva anima e cuore per il Catania. Oggi ci sono tanti trafficanti in giro per l’Italia, bisogna stare attenti. Finora parecchie persone non mi sembra che abbiano fatto l’interesse del Catania. C’è un’opportunità, non sono cifre impossibili per imprenditori che investirebbero in una piazza che può darti tantissimo e possono avere anche un grandissimo ritorno. Il Tribunale stesso è garanzia di correttezza e trasparenza per i potenziali acquirenti. Se la prospettiva è quella che prenda il Catania uno speculatore, meglio partire umilmente dalla Serie D e scalare le categorie. Ma mi auguro di no perchè è molto più semplice ripartire dalla C. Più investi e più guadagni nel calcio. Bisogna investire anche nel settore giovanile, negli allenatori, ci vuole un budget di un certo tipo per vincere il campionato, servono professionisti e addetti ai lavori che sanno quello che fanno. Ci saranno più soggetti interessati, non mi aspetto un’asta deserta”.

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