Ha totalizzato 34 presenze in maglia rossazzurra nella stagione 2003/04, in Serie B, sotto la gestione Gaucci. Parliamo dell’ex difensore Nicola Diliso, barese di nascita, intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com in vista di Bari-Catania, sfida sempre affascinante ma in un contesto completamente diverso per le due squadre. Da una parte il Bari che sogna la B, dall’altra un Catania reduce dal fallimento:
Catania aggrappato alla possibilità di salvare il titolo sportivo.
“A Bari ricordo che pervennero almeno dieci proposte ma erano 2-3 quelle veramente importanti. Bisogna sempre prestare attenzione alla serietà degli acquirenti. Catania penso faccia gola, perchè è una piazza in cui si può benissimo fare calcio a livelli importanti. Anche se l’11 febbraio qualcuno dovesse aggiudicarsi il ramo calcistico aziendale del Catania, sono tante le procedure da attivare e ci vorrà del tempo prima che la nuova proprietà sia pienamente operativa. Io ho vissuto a Pescara il fallimento. So cosa vuol dire. Il curatore ci rassicurò dicendo che sarebbero subentrati degli imprenditori. Noi a Pescara prendevamo il 60% dello stipendio. I tifosi fecero persino una colletta per pagare una trasferta. La squadra di Baldini deve stringere i denti, non è una situazione facile e mi metto nei loro panni. Nei calciatori deve scattare l’orgoglio e subentrare il carattere”.
Come si reagisce dopo un fallimento?
“L’allenatore deve essere bravo a stimolare giorno per giorno i calciatori. E’ un lavoraccio, non è facie. Basta una sconfitta magari pesante e pensi «chi me lo ha fatto fare?». All’epoca a Pescara ebbi Galderisi in panchina che fu bravo a tenerci uniti, l’obiettivo era diventato la salvezza. Faceva giocare tutti quanti svolgendo un bel lavoro e ci salvammo. Poi quando arrivò la notizia che un nuovo imprenditore avrebbe preso la società, scattò la corsa a chi si doveva accaparrare il contratto l’anno successivo. Da ex calciatore, a quelli del Catania dico di non mollare, perchè proprio di fronte a queste difficoltà si vede il carattere di ognuno di loro. Ora quello che di buono il Catania farà, sarà tutto di guadagnato perchè la città è dalla loro parte. Vedere il Catania produrre risultati sarebbe comunque motivo d’orgoglio. La squadra deve solo dimostrare, non ha niente da perdere e questo rappresenta un vantaggio”.
Quali incognite presenta Bari-Catania?
“Le partite dopo la sosta sono sempre particolari. Si vedrà come hanno lavorato fisicamente e come stanno le squadre mentalmente. Il Bari viene da un girone d’andata in cui ha fatto vedere cose importanti e deve dimostrare di continuare a credere nella promozione. Se fa un passo falso non è bello ai fini della classifica, il Catania invece vuole dimostrare di non regalare niente a nessuno. Poi nell’arco dei 90′ può accadere di tutto, fermo restando che il Bari ha sicuramente i favori del pronostico. Il Bari con gli elementi che ha, il Direttore Polito e mister Mignani che sono molto preparati è destinato a vincere il campionato. Ci sono assenze importanti nel centrocampo del Bari ma a Mignani le alternative non mancano. E poi l’ex allenatore del Siena ha cambiato spesso interpreti. Un pò tutte le pedine sono dello stesso livello. A proposito, adesso penso che sarà importante per il Bari non effettuare tanti cambiamenti sul mercato puntando su gran parte di chi segue dal ritiro precampionato il lavoro dello staff di Mignani”.
Per il Catania, invece, non sarà affatto un mercato semplice.
“Sicuramente il Catania non può permettersi di fare spese particolari sul mercato, stipulando contratti fino a giugno. Si cerca di risparmiare sui costi. Dei giocatori hanno lasciato e lasceranno la squadra ma ci sono anche calciatori importanti che hanno deciso di rimanere, vedi Russini che si sta mettendo in particolare evidenza ed è uno dei componenti di maggiore qualità. Questo significa che i giocatori stanno rispondendo alla grande. Chi chiede di andare via in questo momento e lascia il Catania, lo fa da perdente. Chi ha deciso di rimanere può veramente ritagliarsi una finestra importante della carriera, con una società fallita ma facendo comunque bene. Ricordo quando il Bari fallì e rimase per 4-5 mesi col curatore in Serie B, fece una scalata incredibile. Peccato poi che la squadra perse la semifinale Play Off. Quei giocatori rimasero nella storia del Bari, tanto da farci un film intitolato ‘Una meravigliosa stagione fallimentare’. Fu una sorta di miracolo sportivo”.
Tornando a Bari-Catania, che paritta dobbiamo aspettarci?
“Il Bari ha sempre fatto la partita, con chiunque sia venuto a giocare al San Nicola. Ci sono state delle gare in cui i biancorossi sono anche andati sotto nel primo tempo ma poi, con il gioco e la qualità che ha, il Bari da squadra vera sotto tutti i punti di vista ha rimesso le cose a posto. Ma perchè ha giocatori di llivello, anche in panchina. Il Catania potrebbe provare ad approfittare di un eventuale approccio non all’altezza del Bari, che ci può stare dopo un mese di sosta, ma per la rosa che Mignani ha a disposizione credo che la qualità dei biancorossi possa fare la differenza. In questo momento il Bari non ha difetti. Il Catania, però, può metterlo in difficoltà sfruttando anche alcune individualità di spicco come Moro, che sta facendo benissimo”.
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