ESCLUSIVA – Anastasi: “Ci vorrebbe più severità nei controlli. Catania, riparti da figure pulite come Biagianti. Moro…”

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Nel corso della trasmissione Città Rossazzurra su Radio Antenna Uno ed in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com, l’attaccante catanese ed ex Catania Valerio Anastasi torna sul fallimento del club rossazzurro commentando le vicende ad esso collegate:

La società è fallita. Adesso si spera nel mantenimento del titolo sportivo. Una tua riflessione su quanto accaduto.
“Se ne sono visti tanti di fallimenti a metà anno nel calcio italiano. Difficilmente ho visto cordate in grado di pagare tutti i debiti. Generalmente si parla di questa possibilità, poi però spesse volte la strada del fallimento diventa inevitabile. Più realistico pensare che qualcuno prenda un club dichiarato fallito a giugno, vincendo la D con costi ridotti ritrovandosi un anno dopo in C con debiti azzerati”.

Rischio fuggi fuggi da parte di tanti calciatori del Catania…
“Mi è successo in carriera. Ho avuto brutte esperienze con allenatori e direttori che ti facevano sentire in colpa se volevi andre via. Ma io penso che Baldini e Pellegrino siano persone oneste, vere. Non credo farebbero pressioni. Poi è chiaro che sono situazioni soggettive. Non possiamo fare i conti in tasca ai calciatori. Stare eventualmente senza stipendio è difficile. Qualcuno andrà legittimamente via trovando soluzioni lavorative migliori. Sono dei professionisti, è il loro lavoro e vogliono avere tutti un ritorno economico. Non penso si possa biasimare qualcune se desidera trasferirsi altrove”.

Cosa suggeriresti a Moro, provare il ritorno alla base Padova o proseguire la stagione a Catania in caso di estensione dell’esercizio provvisorio?
“Innanzitutto non so se lo stipendio di Moro viene coperto dal Padova o dal Catania. Se fosse la prima ipotesi ed il ragazzo è tranquillo in Sicilia, non vedo perchè non dovrebbe restare ai piedi dell’Etna. C’è anche un altro fattore da considerare, di natura tecnica. Che squadra avrà il Catania? Un conto è mettersi in mostra in un contesto competitivo, un altro conto è perdere tanti calciatori importanti e allora faticheresti a fare altrettanto bene”.

Purtroppo adesso a Catania ci sono dei lavoratori che fanno i conti con evidenti difficoltà perchè hanno perso il lavoro.
“Noi pensiamo ai giocatori che comunque hanno uno stipendio fino ad un certo tetto garantito dal Fondo di Garanzia. Ci sono anche persone che non hanno questa forma di tutela. Sono questioni molto più difficili da risolvere. Queste persone pagano situazioni che non dipendono da loro”.

Cosa si può fare per evitare questi disastri in un calcio italiano sempre più in difficoltà?
“I controlli dovrebbero essere diversi ad inizio stagione. Sono situazioni che si sanno, non è che all’improvviso si fallisce. Basterebbe evitarle, tagliare la corda prima. Magari è un pò  più doloroso ma si evitano queste figure. Andrebbero effettuati più controlli all’inizio ed essere molto più severi. E non dire «vabbè poi si pensa» perchè questo crea danni”.

Cosa cambieresti rispetto al passato se fossi un dirigente futuro del Catania?
“A livello sportivo bisognerà innanzitutto vedere quale sarà la categoria di militanza. Sul piano dirigenziale cercherei di portare in città delle persone che vogliano bene al Catania, in qualsiasi ruolo. Penso a un Marco Biagianti. Io non vedo un nuovo Catania senza queste figure. Biagianti lo metterei subito da qualche parte, cercherei di ripartire da queste figure pulite che amano il Catania. Risolverei anche una volta per tutte la questione centro sportivo. In Serie C ti alleni spesso su campi di patate, cosa che non accade al Catania. Questo può anche rappresentare uno stimolo per i calciatori. Ma è altrettanto vero che Torre del Grifo deve dare una marcia in più a livello economico, non deve rappresentare una zavorra per la società”. 

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