I curatori fallimentari hanno preso in gestione la società del Calcio Catania in forza dell’esercizio provvisorio autorizzato dal Tribunale etneo. Sarà così fino al 28 febbraio, termine entro il quale si tenterà quantomeno di salvare il titolo sportivo attraverso l’apertura di un’asta per l’avvio della procedura competitiva. Intanto si rende necessario non generare passività e, dunque, prestare attenzione massima ai costi. Tra circa una settimana bisognerà rendicontare al Tribunale l’attività, prassi da ripetere ogni dieci giorni. Obiettivo fondamentale, risparmiare sui costi. Una prima forma di risparmio si è già concretizzata con il rinvio del match con la Fidelis Andria che ha evitato al Catania di sostenere una trasferta lunga e conseguenti esborsi economici.
La decisione della Lega Pro di posticipare anche la 22/a giornata e, dunque, Catania-Paganese permetterà invece ai curatori di non beneficare della possibilità di introiti dai botteghini ma, in compenso, si risparmierà sui costi (circa 20mila euro) legati all’apertura dello stadio “Angelo Massimino” ed al servizio di stewarding. E intanto si continua a monitorare la questione Covid non soltanto per i casi di positività tuttora presenti nel gruppo squadra, ma anche per capire se il “Massimino” potrà essere riaperto al pubblico in tempi brevi ed in questo contesto l’eventualità che in Sicilia venga istituita la zona rossa. Questo diverrebbe un problema poichè comporterebbe la chiusura dello stadio ai tifosi.
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