CATANIA: dal 1929 in poi, storia di una passione autentica. L’importanza di rilevare il titolo sportivo

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Da sempre la città di Catania racchiude in sé contrasti, contraddizioni ed una forte dicotomia tra sacro e profano, tant’è vero che le due principali icone cittadine sono proprio la santa patrona e la squadra di calcio. Il Catania rappresenta dunque più di una semplice realtà sportiva, reincarnando alla perfezione lo spirito di un popolo ricco di sfaccettature e contrapposizioni, in grado di cadere e rialzarsi con altrettanta facilità senza mai darsi per vinto e sempre in grado di suscitare forti emozioni.

Sebbene alle pendici dell’Etna il calcio comparve già negli anni ’10 del secolo scorso con la presenza di diverse realtà locali (su tutte l’U.S. Catanese), fu il 27 Giugno 1929 che nacque la prima realtà affiliata alla FIGC: la Società Sportiva Catania. Dopo alcuni anni trascorsi tra Serie B e C, un cambio di denominazione a seguito dell’avvento del regime fascista e lo scioglimento societario causata dalla seconda guerra mondiale, il 24 Settembre 1946, dalla fusione delle due realtà sportive (Virtus Catania ed Unione Sportiva Catanese Elefante), nacque il Club Calcio Catania, denominato negli anni ’70 Calcio Catania 1946.

Nel corso dei suoi 75 anni di vita a tinte rossazzurre, l’Elefante ha sempre regalato gioie e dolori ai propri sostenitori. Rappresentando la propria gente, raffigurando in quella maglia a strisce rosse ed azzurre tutti i sogni e le speranze dei propri abitanti. Nonostante un palmares non ricco di trofei, nel corso della propria storia il club etneo ha scritto, sia in positivo che in negativo, pagine importanti del calcio italiano, diventando una delle realtà calcistiche più importanti dell’intera penisola. Come dimenticare infatti i 17 campionati di Serie A (il primo dei quali disputato nel ’54/55) o le ultimi sette stagioni consecutive di militanza in terza serie, le leggendarie ed esaltanti vittorie contro l’Inter di Herrera e di Mourinho, il trionfo al “Delle Alpi” contro la Juventus, i tanti successi nel Derby di Sicilia (con l’indimenticabile 0-4 del campionato ’08/09), ma anche le brucianti ed umilianti sconfitte contro la Roma (con il 7-0 dell”Olimpico” nel ’06/07) e lo stesso Palermo (vedasi il 5-0 del “Barbera” nel ’03/04).

Nel corso della propria esistenza poi il Calcio Catania è anche transitato dalle pagine di cronaca per vicende ben lontane dal contesto sportivo come gli scontri del 2 Febbraio 2007, la battaglia legale contro la FIGC nel ’93 (con la conseguente ripartenza dall’Eccellenza) e la scabrosa vicenda dei “Treni del Gol”. Appare dunque abbastanza evidente che rilevare il titolo sportivo dell’Elefante non significhi semplicemente salvare la tradizione calcistica locale, ma salvaguardarne e custodirne la storia, da padre in figlio. Nel tentativo, come insegna la stessa città etnea, di rinascere dalle proprie ceneri ancora più forte e splendente di prima. Chi avrà l’onere e l’onore di aggiudicarsi il bando indetto dal tribunale, dovrà capire e riconoscere sin da subito l’amore e l’ardore che lega indissolubilmente quella casacca a strisce verticali al contesto urbano, percependo sulla propria pelle quella passione ed attesa spasmodica che si respira per una semplice partita di pallone, imbastendo un progetto serio di rilancio.

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