Prima il Catanzaro al “Massimino”, poi due trasferte insidiose in quel di Andria e Torre del Greco, l’asta giudiziaria una settimana dopo, l’impegno casalingo con il Picerno, successivamente l’impegno esterno con la Juve Stabia e l’udienza del Tribunale Federale Nazionale in merito al deferimento del Catania per il mancato pagamento degli stipendi che comporterà una nuova penalizzazione in termini di punti in classifica. Le prossime due settimane saranno determinanti sul fronte extra campo, per comprendere se il Catania ripartirà da una nuova proprietà e come la squadra reagirà, sul rettangolo verde, nell’ottica di una penalità quasi certa di 2 o 4 punti.
Adesso l’obiettivo primario è stare più lontano possibile dalla zona calda della classifica. In primis c’è il professionismo da difendere ed un titolo sportivo da salvare. Il Palazzo di Giustizia, con la concreta e fattiva collaborazione dei curatori fallimenti, dimostra di avere tutte le intenzioni di provare a salvare il salvabile dopo la dichiarazione di fallimento che, lo ribadiamo ancora una volta, rappresenta una sconfitta per tutti: la società, la Sigi (o meglio, chi al suo interno non ha fatto fino in fondo la propria parte) e anche le istituzioni, ciascuno con la loro fetta di responsabilità.
Ad essere danneggiati sono stati i tifosi, calpestando una passione autentica per i colori rossazzurri. Gli stessi tifosi che, però, conservano la speranza di un rilancio del Catania ed una reazione importante da parte della squadra nelle prossime gare per evitare di farsi risucchiare pericolosamente nei bassifondi della classifica. Dando continuità alla prestazione orgogliosa e volitiva di Bari e collezionando risultati importanti, a cominciare dal delicato confronto casalingo con il Catanzaro.
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