Proteste ultras a Palermo per la richiesta da parte dell’Osservatorio di un programma di fidelizzazione per essere presenti al “Massimino”. Gli ultras della Curva Nord Inferiore espongono uno striscione con scritto: “Ennesimo derby vietato, rivogliamo i tempi del passato. No fidelity card”, per poi aggiungere sui social che “senza ultras non è derby”.
Protesta anche il gruppo ultras della Curva Nord 12, facendo un discorso più ampio che comprende anche l’organizzazione del Pre Derby del cuore. Riportiamo di seguito il contenuto di quanto pubblicato su Facebook, con un’immagine in cui si legge a caratteri cubitali “Noi odiamo il Calcio Catania”:
“Mentre si prepara ad andare in scena un derby del cuore forzatamente pieno di retorica, addobbato con ipocrisia e finto buonismo, la realtà dei fatti invece decreta la totale diffidenza verso i tifosi impossibilitati ad andare in trasferta in quel di Catania. C’erano mille modi di fare solidarietà e per quanto ci riguarda scegliamo noi come e quando partecipare ad iniziative di questo genere, più volte con i fatti abbiamo dimostrato di essere solidali nelle emergenze nei confronti di altre provincie siciliane e non solo… sia che queste siano amiche o avversarie calcistiche. Il derby per noi è rivalità, campanilismo, storia di due città che non si sono mai amate calcisticamente e mai lo faranno quindi questa forzatura non la digeriamo. E mentre l’opinione pubblica viene addomesticata alla bontà per stemperare le acque ci pensano gli organi di competenza a vietare questa trasferta, nascondendosi dietro una tessera di fidelizzazione, un ennesima tessera che non aggiunge nessuna sicurezza alla partecipazione all’evento in quanto c’è già il biglietto nominale, il green pass, il tampone che abbondantemente forniscono generalità è falso stato di salute. Per l’ennesima volta questure e signori del palazzo non si stanno prendendo ne responsabilità, né rischi, vietando ai tifosi la naturale partecipazione. “Il calcio è della gente” ??? Non lo crediamo più! Questo è solo quello che vogliono farci credere… questo calcio non lo è più, chi gestisce non fa altro che mettere restrizioni con la conseguente perdita di pubblico, stadi sempre più vuoti e televisioni che si arricchiscono, e mentre la violenza si consuma per le strade d’Italia e d’Europa anche solo per chi manifesta pacificamente, per noi sta diventando quasi reato gridare Catania, Catania, VAFFANCULO!”.
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