Era il mese di luglio dell’anno 2020 quando i dottori Mariano Sciacca (Presidente sezione fallimentare) e Fabio Letterio Ciraolo (Giudice) si riunirono in camera di consiglio per la pubblicazione del bando per la procedura di vendita del Calcio Catania. La Sigi aveva presentato la proposta di acquisto delle azioni del club rossazzurro. Oggi la medesima SpA etnea fa nuovamente i conti con il Tribunale, prendendo atto dell’udienza che ha decretato il fallimento societario ma con la possibilitĂ che il titolo sportivo venga quantomeno tutelato attraverso l’eventuale estensione dell’esercizio provvisorio.
E’ finita, in ogni caso, la storia di Sigi e Calcio Catania con i magistrati di cui sopra che tornano protagonisti della scena. Avendo avuto prima un ruolo fondamentale a titolo di asta, con la Sigi che rilevò le azioni del Catania sulla base di 1.304.000 milioni di euro, includendo anche i beni in uso al centro sportivo di Torre del Grifo; adesso, staccando la spina alla matricola 11700 per via della situazione di grave insolvenza. Ma sarĂ ancora piĂą delicato il loro compito nei prossimi. Elaborando ed illustrando tutti i dettagli del nuovo bando avente come oggetto la natura della vendita competitiva ed il relativo regolamento. Auspicando che stavolta il Catania possa finire in buone mani. Sempre che, naturalmente, si superi lo step decisivo del 2 gennaio. Da qui, infatti, passa la possibilitĂ di proseguire l’attivitĂ agonistica e di dotare il Catania di una proprietĂ finalmente solida, che dovrebbe solo accollarsi i debiti di natura sportiva.
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