Vediamo come la stampa palermitana commenta il derby vinto dal Catania per 2-0 allo stadio “Angelo Massimino” domenica pomeriggio:
Il Giornale di Sicilia sottolinea che il Palermo ha perso “perché non si è calato nel clima derby. E dire che Filippi aveva mandato in campo anche due palermitani – Accardi e Crivello – con l’intenzione di dare più carica alla squadra. Il piano è miseramente fallito perché il Palermo non ha giocato come si fa in un derby. Il Catania ha azzannato ogni pallone sin dal primo minuto, il Palermo l’ha fatto troppo tardi”.
L’edizione palermitana de La Repubblica evidenzia: “Il derby di Sicilia parla catanese. Con un gol per tempo di Luca Moro, il secondo da antologia, il Catania riconquista dopo 10 anni lo scettro della Sicilia calcistica, in una sfida dell’elevato tasso agonistico, con tre espulsi (due del Palermo) e molti falli”. Una gara “in cui il Catania ha conquistato dall’avvio il predominio territoriale”. Ad un certo punto la partita “si incattivisce, l’arbitro Rutella estrae il rosso per Russini (doppia ammonizione) a venticinque minuti dal termine. Il Palermo non sfrutta la superiorità numerica, che viene meno al 78′, quando Almici viene espulso per aver strattonato un raccattapalle. A uomini pari il Catania passa all’incasso: Zanchi trova il varco per raggiungere Moro a centro area, stop del centravanti, dribbling e conclusione di sinistro che supera Pelagotti, per il diciottesimo gol stagionale. Nel recupero viene espulso anche Luperini, poi l’esultanza del Massimino per un successo contro pronostico ma meritato”.
I colleghi di stadionews.it rilevano: “Partita mal gestita dalla formazione rosanero, che regala un tempo e quando nel secondo prova a imbastire un forcing cade sempre negli stessi errori di nervosismo, con l’incredibile espulsione di Almici che ha completamente cambiato l’inerzia della gara, in quel momento a favore del Palermo”.
Su palermotoday.it leggiamo che “come spesso accade in ogni derby alla fine a prevalere è la squadra che partiva senza i favori del pronostico. La sconfitta del Palermo al Massimino contro il Catania rispecchia soprattutto la differenza d’approccio tra le due squadre con gli etnei partiti a mille e i rosanero al contrario molto sbiaditi”, nel contesto di una partita in cui i rossazzurri sono “risultati alla fine più forti mentalmente di un Palermo poco lucido e sull’orlo di una crisi di nervi che torna a casa con una sconfitta pesante, due espulsioni dirette e la sensazione che siano stati fatti tanti passi indietro rispetto alle ultime uscite”. Il Palermo “attacca con disperazione ma senza mordente: il Catania si chiude. I minuti passano, gli animi si scaldano, i nervi saltano. Almici per cercare di non perdere tempo strattona un raccattapalle con veemenza. La consapevolezza dell’errore non basta: rosso per il terzino e parità numerica ristabilita”. L’episodio “rimette in partita il Catania che all’85’ emette la sentenza definitiva sul match”. I padroni di casa “sfiorano il terzo gol ancora con Moro, che egoisticamente preferisce tirare per portarsi il pallone a casa, trovando la risposta di Pelagotti. Nel finale Luperini cede alla frustrazione rimediando un evitabile rosso diretto”.
“Troppo Catania per il Palermo o, meglio, poco Palermo al cospetto di un Catania determinato – evidenzia calciorosanero.it – Si può riassumere così il derby di Sicilia, con gli etnei che si impongono 2-0 infliggendo un pesante ko ai rosanero, soprattutto per le loro voglie di primato. Il Catania ha giocato in modo più ordinato, aggredendo l’avversario sin dai primi minuti”.
Chiudiamo con mediagol.it: “Il Palermo crolla per 2-0 in casa del Catania senza accennare una reazione. Male sia dal punto di vista del gioco che, soprattutto, del carattere. Peggiori in campo Luperini e Odjer”. In merito all’episodio dell’espulsione di Almici, si legge che sul finale “strattona ingenuamente un raccattapalle del Catania che in maniera assolutamente antisportiva e deprecabile trattiene il pallone invece di consegnarlo al giocatore per facilitare la ripresa del gioco (d’altronde i raccattapalle servirebbero proprio a questo)”.
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