Il 2021 volge al termine e la data del 2 gennaio è sempre più vicina. Sta per scadere l’esercizio provvisorio, verrà esteso almeno per i prossimi due mesi nel caso in cui fossero soddisfatte le richieste del Tribunale. Bisogna tirare fuori 600mila euro. Se ne parla con ansia e angoscia da giorni. Mantenendo viva la speranza, seppur nello scetticismo generale. C’è pochissimo tempo a disposizione, il Catania deve salvare il titolo sportivo per dare continuità al campionato e ripartire attraverso la pubblicazione di un bando per l’avviamento della procedura competitiva. Non mancherebbero i soggetti interessati a rilevare il titolo, dovendosi accollare solo i debiti di natura sportiva con una base d’asta abbordabilissima.
Tutto passa dal 2 gennaio e molto dipenderà, lo ribadiamo, dall’apporto del maggiore azionista Gaetano Nicolosi. Colui che a lungo ha messo a disposizione le proprie quote, salvo defilarsi negli ultimi mesi a seguito di scontri e grosse divergenze di vedute in seno alla Sigi. Lo stesso Nicolosi, nell’ultima intervista rilasciata ai microfoni di Telecolor disse: “Io quello che posso fare faccio, ho fatto tantissimo, non ho tanti gettoni da mettere nella giostra per tutti. Ogni tanto qualcuno potrebbe anche dare un contributo, siamo un pò fermi”. Bene, questa è l’ultima occasione per dimostrare tutti di essere compatti.
Il Tribunale ha concesso una chance irripetibile. Non è possibile sperare nella “fata turchese” tanto cara a Nicolosi. Non esistono bacchette magiche. Esistono i fatti, esiste che se tutti i soci versassero le loro quote il Catania avrebbe la possibilità di respirare e guardare ad un futuro molto diverso. Il danno è già stato fatto contribuendo al fallimento del Calcio Catania matricola 11700, non rispettando quindi la promessa più importante. Ora non si dia la mazzata definitiva ad una piazza importante, che ha sete di ripartenza e certamente appetibile per storia, tradizione, bacino d’utenza e tifo. Il Catania può ancora essere messo in salvo se c’è la volontà di farlo. Volere è potere.
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